Il 24 settembre su Facebook è stato pubblicato un video dal titolo “Nobel per la fisica smonta le bugie di Greta sul clima”. Il riferimento è alla giovane attivista Greta Thunberg che dal 20 agosto 2018 sta scioperando per chiedere ai governi di occuparsi in maniera seria del cambiamento climatico, con politiche più incisive per ridurre le emissioni dei gas serra.

Questa è una notizia falsa, come abbiamo ricostruito in un nostro articolo. Ma andiamo con ordine.

Le immagini si riferiscono alla testimonianza rilasciata dal professor Carlo Rubbia – premio Nobel per la fisica nel 1984 – nel corso di un’audizione tenutasi nel novembre 2014 al Senato. In quell’occasione Rubia non ha smontato le teorie sui cambiamenti climatici e il video non dimostra che il riscaldamento globale è un’invenzione.

Come abbiamo scritto nel nostro articolo, anche se Rubbia ha fatto una serie di affermazioni differenti, chi ha diffuso il video in chiave anti-ambientalista è solito concentrarsi su una dichiarazione in particolare. Nello specifico, la prova contro la tesi del riscaldamento globale deriverebbe dal fatto che – a detta di Rubbia – «dal 2000 al 2014, la temperatura della Terra non è aumentata: essa è diminuita di – 0,2 gradi e noi non abbiamo osservato negli ultimi 15 anni alcun cambiamento climatico di una certa dimensione». Come è stato spiegato in più occasioni (qui e qui), però, la frase di Rubbia è errata e si basa su dati dell’epoca poi smentiti.

Infatti, i dati più recenti della Nasa mostrano che dal 2000 al 2014 la temperatura della superficie terrestre è aumentata ogni anno rispetto alla media del periodo 1951–1980. Nel dettaglio, dal 2000 al 2014 si sono verificati scostamenti della temperatura di anno in anno più grandi rispetto al periodo di riferimento.

Infine, Carlo Rubbia non sembra poi mettere in discussione il fatto che le emissioni causate dall’uomo siano responsabili dei cambiamenti climatici globali. Al contrario, in più di un’occasione Rubbia sembra collegare le emissioni di Co2 all’aumento delle temperature globali, come quando afferma che «oggi il cambiamento climatico del CO2 registra un aumento esponenziale senza mostrare un’inversione di tendenza; sta crescendo liberamente». Una convinzione che già nel 2007 il professore aveva esposto ai senatori nel corso di un’altra audizione. Facendo riferimento al lavoro dell’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change), Rubbia aveva infatti affermato che «il suo ultimo rapporto ha dimostrato in maniera indubbia che gli effetti antropogenici sono la causa più probabile del cambiamento climatico».