Il 4 aprile 2018, il sito tg-news24.com ha pubblicato un articolo dal titolo “’Acqua e cibo no buoni’ la protesta degli immigrati e la soluzione offerta da Salvini”.

Nel testo si legge che “si sta verificando in provincia di Avellino l’ennesima protesta dei richiedenti asilo”. Il malcontento sarebbe nato per la qualità del cibo ricevuto e il ritardo di 4 mesi dell’arrivo del pocket money (cioè la somma – nella misura di 2,50 euro pro capite al giorno, fino a un massimo di 7,50 euro per nucleo familiare – che lo Stato eroga ai richiedenti asilo sotto forma di buoni o di carte prepagate). L’articolo prosegue con l’intervento del leader della Lega, Matteo Salvini, in cui invita i richiedenti asilo a tornarsene a casa se non apprezzano gli sforzi del Paese che li ospita.

Si tratta di una vecchia notizia, ma priva di riferimenti temporali per far capire al lettore quando la vicenda si è realmente svolta. Tg-news24.com ha ripreso un articolo pubblicato da adessobasta.org il 14 aprile 2017. Lo stesso commento di Salvini, pubblicato su Facebook, è dello scorso anno.

Passiamo alla vicenda. Come riportava la testata locale irpiniafocus.it il 7 aprile 2017, i richiedenti asilo ospitati nel centro di via Matteotti a Mercogliano, in provincia di Avellino, erano andati a protestare davanti la Prefettura per denunciare le condizioni di scarsa igiene in cui vivevano al centro, la scarsità di cibo (anche scadente) e la mancata erogazione del pocket money.

La testata locale proseguiva spiegando che lo stesso giorno i richiedenti asilo erano però ritornati nel centro di accoglienza, dopo che Papis Koma, il presidente dell’associazione culturale Africa Revolution Sound Family, li aveva convinti a farlo. Koma aveva anche criticato le modalità di gestione del sistema di accoglienza in Italia. Insomma: la vicenda è avvenuta, ma è ormai una storia di circa un anno fa.