Il 22 marzo, adessobasta.org ha pubblicato un articolo dal titolo “Indagato Fabio Fazio. Il suo stipendio alla Rai non torna. Ecco cosa è stato scoperto”. Nel testo si legge che “Fabio Fazio è sotto gli occhi di tutti. Il suo stipendio d’oro fa sempre più scalpore. Ma stavolta contro la decisione di aumentare il cachet del conduttore di Che tempo che fa si scaglia pure l’Anticorruzione”.
L’articolo prosegue dicendo che “proprio nel Settembre scorso, l’autorità guidata da Raffaele Cantone aveva chiesto alla Rai le carte del contratto, per indagare sul superingaggio per 4 anni” e che ora “come racconta Repubblica, il fascicolo istruttorio passa alla Corte dei conti”.
Il titolo che non corrisponde al contenuto dell’articolo: Fabio Fazio infatti non risulta infatti indagato. Ma andiamo con ordine.
La fonte
Partiamo dalla fonte. Adessobasta.org riprende letteralmente un articolo (cambiandone però il titolo) de Il Giornale pubblicato il 22 marzo 2018.
La vicenda
Passiamo alla vicenda. Il 22 marzo scorso, il quotidiano La Repubblica ha pubblicato un articolo in cui si legge che, secondo l’autorità nazionale anticorruzione (ANAC) guidata da Raffaele Cantone, ci sono degli “elementi di criticità” nel contratto di Fabio Fazio, conduttore di Che tempo che fa su Rai1.
Questi elementi sono “nella parte che riguarda l’aumento del compenso (in controtendenza rispetto ai tagli decisi per altre star), nella lunghezza dell’impegno con Viale Mazzini (4 anni) e nell’affidamento della produzione esterna a una società costituita ad hoc dallo stesso Fazio.
L’anticorruzione evidenza “perplessità sulla giustezza dei costi/ricavi preventivati” del programma. Per questo motivo, prosegue Repubblica, Cantone ha girato tutto il materiale alla Corte dei Conti, cioè l’organo dello Stato che controlla e vigila sulle entrate e sulle spese pubbliche all’interno del bilancio della finanza pubblica.
Lo stesso giorno, la Rai ha pubblicato una nota in cui si precisa che l’oggetto di verifica dell’Anac non è lo stipendio di Fazio e che “l’Autorità ha invece riconosciuto, con riferimento al complesso dei rapporti tra Rai, Fazio e la società di produzione, che non sussiste alcun danno attuale cagionato all’erario”.
Lo stesso giorno, fonti dell’Anticorruzione confermano all’Ansa che “al centro delle verifiche dell’Anac che riguardano il programma Che tempo che fa e i rapporti del conduttore, Fabio Fazio, con la Rai, non c’è il compenso del conduttore, ma l’equilibrio costi-ricavi per la realizzazione del programma”.
L’equilibrio costi-ricavi, spiega ancora l’agenzia stampa, è “ovviamente legato allo share del programma e agli introiti dovuti agli spazi pubblicitari e sulla base delle previsioni relative a questi dati sono stati giustificati i costi complessivi del programma, compreso lo stipendio di Fazio”. Ed è questo insieme di elementi a essere finito sotto la lente dell’Anac. Presumibilmente, inoltre, una volta terminato il programma televisivo, la Corte dei Conti si occuperà della questione, anche sulla base dell’istruttoria e dei dubbi sollevati dall’Anac.
In conclusione
La verifica dell’Anac si concentra quindi sull’equilibrio costi-ricavi per la realizzazione del programma Che tempo che fa e non sul compenso del conduttore. L’Anac ha inviato la sua istruttoria alla Corte dei Conti, che presumibilmente se ne occuperà quando il programma terminerà la sua stagione. Fabio Fazio, quindi, non risulta indagato per il suo stipendio, come invece titolato da adessobasta.org.
No, l’Ansa non ha pubblicato la notizia di una task force per l’emergenza coronavirus guidata da Mario Draghi