Il 27 settembre il sito Mondo Annunci ha pubblicato un articolo dal titolo “Nuovo allarme in alcune banane: infette dal batterio dell’Aids”.

Nel testo si legge che Carissa Etienne F., direttore dell’Ufficio Regionale per le Americhe dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), avrebbe detto che sarebbero state trovate 1 milione di banane infettate volutamente con l’HIV e che i Paesi più a rischio sarebbero Messico, Stati Uniti, Canada, Brasile e Argentina per le grandi quantità di banane comprate regolarmente ogni giorno.

Si tratta di una notizia di due anni fa e senza alcun riscontro su quotidiani nazionali o locali e sui comunicati ufficiali dell’Oms. Pertanto è da ritenersi frutto di fantasia.

Partiamo dalla fonte. Mondo Annunci ha ripreso interamente (senza specificarlo) un articolo pubblicato il 19 gennaio 2016 dalla Gazzetta della sera (da non confondere con il Corriere della Sera), un sito che nelle proprie info specifica di non essere una testata giornalistica ma un aggregatore di notizie. Come inoltre ha chiarito il sito di fact-checking Bufale.net, Carissa Etienne F., Direttore dell’Ufficio Regionale per le Americhe dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, esiste realmente, ma non ha mai rilasciato le dichiarazioni riportate nell’articolo di Mondo Annunci.

Bisogna anche specificare che, al contrario di quanto titolato da Mondo Annunci, l’Aids non è un batterio. Epicentro, il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica, spiega infatti che la Sindrome da Immunodeficienza Acquisita, nota come Aids (Acquired Immune Deficiency Syndrome), rappresenta lo stadio clinico terminale dell’infezione da parte del virus dell’immunodeficienza umana (Hiv, Human Immunodeficiency Virus). Inoltre, è utile ricordare che il virus dell’HIV, fuori dal corpo umano, esposto alle normali condizioni ambientali, perde la capacità infettante.