Il 4 agosto il sito Informazione libera ha pubblicato un articolo dal titolo “Non pagava il bollo e si faceva cancellare le multe da Equitalia: ecco il ladro Pd del giorno”.

Nel testo si legge che il parlamentare del Partito democratico Marco Di Stefano rischierebbe grosso con la giustizia per colpa di un bollo auto. Informazione libera scrive che, secondo il pubblico ministero titolare dell’inchiesta, due dipendenti pubblici avrebbero cancellato dai registri informatici i dati sulle imposte dovute dal parlamentare Dem e comunicato a Equitalia l’assenza di debiti. L’accusa nei confronti di Di Stefano sarebbe quello di concorso in falso materiale commesso da pubblico ufficiale.

Si tratta di una notizia di più di un anno fa ma pubblicata senza chiari riferimenti temporali che permettano al lettore di capire quando il fatto si è realmente verificato.

Informazione libera riprende interamente (senza citarlo) un articolo pubblicato dal quotidiano Libero il 7 gennaio 2017. Il giorno precedente un pezzo pubblicato dal Corriere della Sera aveva ricostruito tutta la vicenda: “Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Di Stefano, nel periodo in cui era in carica come consigliere regionale [nel 2012, ndr] avrebbe bussato alla porta dei due dirigenti per chiedere di far trasmettere a Equitalia un fascicolo riguardante la sua posizione, dove fosse eliminata la sua situazione debitoria con la Regione Lazio. Il deputato ottenne il favore, senza dare nulla in cambio, vedendo scomparire le multe da complessive 150 euro, relative a due bolli auto non pagati nel 2006”.

Durante la scorsa legislatura, inoltre, nel gennaio 2018 Di Stefano ha lasciato il gruppo del Partito Democratico per aderire a quello dell’UDC – Noi per l’Italia, per poi passare al gruppo misto a febbraio. Nella nuova legislatura infine Di Stefano non risulta più parlamentare.