Il 25 novembre è stata pubblicata su Facebook una foto in cui si vede una schiera di uomini neri incatenati e sotto la scritta “Black Friday 1904”. L’immagine è accompagnata da un testo in cui si spiega quale sarebbe la vera storia del Black Friday: “il giorno in cui i neri venivano esposti in luoghi pubblici per essere venduti a prezzi molto bassi”.
Questa notizia è inventata. Il Black Friday è il giorno successivo la festa del Ringraziamento in America e in questa data i negozi hanno i prezzi più bassi rispetto a tutto il periodo dell’anno. L’origine del suo nome però non ha nulla a che vedere con la vendita degli schiavi in America. Ma andiamo con ordine.
Partiamo dall’immagine pubblicata su Facebook. La foto originale in realtà ritrae degli aborigeni imprigionati in un campo di concentramento nell’Australia occidentale del 1904, come si può verificare qui.
Passiamo alla storia del Black Friday. Il sito di fact-checking Snopes spiega che il termine è comparso circa un secolo dopo l’abolizione della schiavitù negli Stati Uniti. L’uso più antico di questa espressione risale al 1951 e si riferiva all’usanza dei lavoratori di darsi malati il giorno dopo il Ringraziamento per ottenere così quattro giorni consecutivi di riposo. All’epoca infatti quel giorno non era considerato come un giorno di riposo retribuito.
Snopes fa notare poi che nel 1961 il termine veniva comunemente usato in senso ironico dalla polizia di Philadelphia per descrivere il caos causato da pedoni e veicoli diretti verso i negozi del centro città nei due giorni successivi al Ringraziamento.
No, l’Ansa non ha pubblicato la notizia di una task force per l’emergenza coronavirus guidata da Mario Draghi