Il 26 settembre su Facebook è stata pubblicata un’immagine che mostra una lista di farmaci accompagnata da questo commento: «Farmaci che contengono ranitidina. Controllate gli armadietti e buttateli. Non comprateli più».
Come abbiamo ricostruito in un precedente articolo, questa è notizia è falsa ed è stata smentita dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa).
In una nota del 20 settembre l’Aifa ha comunicato di aver «disposto il ritiro dalle farmacie e dalla catena distributiva di tutti i lotti di medicinali contenenti il principio attivo ranitidina prodotto presso l’officina farmaceutica SARACA LABORATORIES LTD – India». È stata riscontrata «la presenza, in alcuni di questi lotti, di un’impurezza denominata N-nitrosodimetilammina (NDMA) appartenente alla classe delle nitrosammine».
La Ndma, spiega ancora l’Agenzia Italiana del Farmaco, «è classificata come sostanza probabilmente cancerogena per l’uomo dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). È presente in alcuni alimenti e nelle forniture di acqua, ma non ci si attende che possa causare danni quando ingerita in quantità molto basse». In questi casi, comunque, «le autorità sanitarie operano secondo il principio di precauzione, che prevede di ridurre al minimo i rischi per il paziente, limitando l’esposizione alla sostanza potenzialmente dannosa».
Dopo questa decisione, ha precisato ancora l’Aifa, sui social sono state diffuse «liste di farmaci che nulla hanno a che vedere con quelli oggetto dei provvedimenti restrittivi disposti nei giorni scorsi che riguardano esclusivamente farmaci contenenti ranitidina».
Gli elenchi ufficiali dei lotti dei farmaci coinvolti nel ritiro e su cui vige il divieto di utilizzo si possono consultare qui.