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Sanzioni alla Russia

Le sanzioni adottate dall’Unione europea nei confronti della Russia in seguito all’invasione dell’Ucraina consistono in misure restrittive mirate (sanzioni individuali), sanzioni economiche e misure in materia di visti. Le sanzioni economiche hanno l’obiettivo dichiarato a ostacolare la capacità della Russia di proseguire l’aggressione. Le sanzioni individuali colpiscono invece le persone responsabili del sostegno, del finanziamento o dell’attuazione di azioni contro l’Ucraina o le persone che traggono beneficio da tali azioni, come gli oligarchi.

Nel corso del 2022, con il continuo aumento dei prezzi energetici, i leader dei principali partiti politici in Italia sono tornati a discutere di queste sanzioni. Non tutti i partiti la pensano allo stesso modo sul tema: c’è chi sostiene con forza la necessità di continuare, chi le mette in dubbio e chi vuole cancellarle. In generale però la maggior parte dei partiti, anche di schieramenti diversi, è d’accordo sull’importanza di questo strumento: tra i principali partiti l’unico a mettere in discussione la validità e l’efficacia delle sanzioni alla Russia è stata la Lega. Al netto di questo scetticismo, va detto che il partito guidato da Matteo Salvini ha sempre votato tutti i provvedimenti a favore dell’Ucraina, comprese le sanzioni contro la Russia, sia a livello italiano che europeo.

Chi si è schierato nettamente contrario alle sanzioni sono alcuni dei partiti “antisistema” in corsa alle elezioni politiche del 25 settembre 2022, come Italexit, Italia sovrana e popolare e Alternativa per l’Italia.
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