Tra il 2021 e il 2022 il costo della vita in Italia, e in gran parte dei Paesi del mondo, è in continuo aumento a causa dell’inflazione. I prezzi dei beni e dei servizi crescono e, di conseguenza, nel tempo si riduce il valore della moneta. Tradotto in parole semplici, oggi con un euro si possono acquistare meno cose rispetto al passato. Questo fenomeno non è di per se stesso un problema. I governi e le banche centrali vorrebbero che l’inflazione si aggirasse all’incirca intorno al 2 per cento, considerato un livello adeguato che certifica il buon andamento di un’economia. Allo stesso tempo le autorità monetarie cercano di evitare la cosiddetta “deflazione”, ossia quando i prezzi diminuiscono al posto di aumentare. I problemi arrivano quando la crescita dei prezzi diventa difficile da sostenere.
Per calcolare l’andamento dell’inflazione, l’Istat raccoglie mensilmente i prezzi dei beni affidandosi, tra le altre cose, a rilevamenti in negozi e supermercati e alla raccolta centralizzata tramite internet. L’aumento dell’inflazione non sta colpendo solo l’Italia, ma anche gran parte del mondo e le cause sono principalmente due: in primo luogo, l’economia si sta riprendendo dalla pandemia di Covid-19. Tra la seconda metà del 2021 e il 2022, la maggior parte degli Stati ha tolto la quasi totalità delle restrizioni grazie all’alta copertura vaccinale che permette di avere un alto numero di casi senza troppa pressione sugli ospedali. Questo ha portato le persone a spendere più di prima e ad aumentare la domanda di beni, facendo spese che erano state rimandate durante la pandemia. Le aziende hanno però difficoltà a tenere il passo con la domanda mentre ricostruiscono le catene di approvvigionamento. Per esempio, la carenza di container marittimi ha reso il trasporto di merci più costoso e la bassa disponibilità di semiconduttori impedisce di produrre tutti i beni elettronici richiesti. Per trovare l’equilibrio tra domanda e offerta servirà tempo.
In secondo luogo, il petrolio, il gas e l’elettricità sono diventati più costosi in tutto il mondo. I prezzi energetici sono in aumento da diversi mesi, ma la tendenza è accelerata dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e le conseguenti sanzioni imposte dai Paesi occidentali. Nelle settimane immediatamente successive all’invasione dell’Ucraina, i prezzi sono aumentati di parecchio, per poi scendere.
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Per calcolare l’andamento dell’inflazione, l’Istat raccoglie mensilmente i prezzi dei beni affidandosi, tra le altre cose, a rilevamenti in negozi e supermercati e alla raccolta centralizzata tramite internet. L’aumento dell’inflazione non sta colpendo solo l’Italia, ma anche gran parte del mondo e le cause sono principalmente due: in primo luogo, l’economia si sta riprendendo dalla pandemia di Covid-19. Tra la seconda metà del 2021 e il 2022, la maggior parte degli Stati ha tolto la quasi totalità delle restrizioni grazie all’alta copertura vaccinale che permette di avere un alto numero di casi senza troppa pressione sugli ospedali. Questo ha portato le persone a spendere più di prima e ad aumentare la domanda di beni, facendo spese che erano state rimandate durante la pandemia. Le aziende hanno però difficoltà a tenere il passo con la domanda mentre ricostruiscono le catene di approvvigionamento. Per esempio, la carenza di container marittimi ha reso il trasporto di merci più costoso e la bassa disponibilità di semiconduttori impedisce di produrre tutti i beni elettronici richiesti. Per trovare l’equilibrio tra domanda e offerta servirà tempo.
In secondo luogo, il petrolio, il gas e l’elettricità sono diventati più costosi in tutto il mondo. I prezzi energetici sono in aumento da diversi mesi, ma la tendenza è accelerata dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e le conseguenti sanzioni imposte dai Paesi occidentali. Nelle settimane immediatamente successive all’invasione dell’Ucraina, i prezzi sono aumentati di parecchio, per poi scendere.
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