Ospite di Massimo Giletti a Non è l’Arena, il segretario della Lega Matteo Salvini ha parlato di immigrazione citando i numeri relativi a disoccupazione, lavoro in nero e povertà nel nostro Paese, che secondo Salvini non sarebbe in grado di accogliere gli 800.000 immigrati che “tutti gli ultimi governi hanno portato in Italia”.

L’immigrazione

Nella prima parte della sua dichiarazione, Salvini non specifica l’arco temporale a cui fa riferimento. La stima di 800.000 immigrati sbarcati in Italia è esatta se vengono presi in considerazione gli ultimi dieci anni (2008-17): fra il 2008 e il 2016, secondo i dati di Frontex e del Ministero dell’Interno, sono arrivati in Italia 681.350 migranti, ai quali vanno aggiunti i 119.369 del 2017 (fonte ministeriale) per un totale di 800.719 arrivi.



Fonte: Frontex

Nell’ultimo decennio si sono alternati diversi governi, fra i quali quello presieduto da Silvio Berlusconi (in carica dal 7 maggio 2008 al 16 novembre 2011), in cui il ruolo di Ministro dell’Interno era ricoperto da Roberto Maroni, figura di spicco della Lega. Se ci limitiamo agli esecutivi di cui la Lega non appoggiava in Parlamento, dovremmo limitarci agli anni fra il 2012 e il 2017, nei quali sono arrivati 681.119 immigrati, numero inferiore a quello menzionato dal segretario leghista.

I numeri nazionali: la disoccupazione

Il primo dato menzionato da Salvini è quello relativo agli italiani senza lavoro. Gli ultimi dati sulla disoccupazione diffusi dall’Istat il 31 gennaio scorso fanno riferimento al dicembre 2017 e attestano un calo della disoccupazione al 10,8%, ai minimi dal 2012. L’istituto di statistica quantifica i disoccupati in 2 milioni 791 mila unità, un numero vicino ai 3 milioni riportati da Salvini (ma comunque inferiore del 7 per cento).

Ma il dato sulla disoccupazione non riguarda solo la popolazione italiana: sono inclusi anche gli stranieri regolarmente residenti in Italia.

Secondo gli indicatori demografici recentemente diffusi dall’Istat, al 1° gennaio 2018 gli stranieri residenti in Italia sono 5 milioni 65mila e rappresentano l’8,4% della popolazione residente totale.

Per comprendere meglio l’incidenza degli stranieri sul dato della disoccupazione possiamo servirci della nota sul mercato del lavoro degli stranieri in Italia, che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali pubblica su base semestrale.

Nella più recente, pubblicata il 16 gennaio e relativa al secondo semestre del 2017, il numero di residenti in Italia in cerca di lavoro è stimato in 2.838.790 unità (numero vicino a quello di fine anno riportato sopra); di queste, 2.423.560 (l’85,3%) sono di nazionalità italiana, 131.392 (il 4,6%) sono stranieri comunitari e 283.837 (il 10%) sono stranieri extracomunitari.

Secondo l’ultima rilevazione disponibile, quindi, la componente straniera regolarmente residente in Italia incide per il 14,6% sul totale delle persone in cerca di lavoro: una porzione non trascurabile di cui Salvini non tiene conto nella sua argomentazione. Gli italiani in cerca di lavoro sono infatti poco meno di 2,5 milioni.

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Lavoro con contratto irregolare

Veniamo ai numeri del lavoro nero. Per lavoro “non regolare” l’Istat intende tutte le “posizioni lavorative svolte senza il rispetto della normativa vigente in materia fiscale-contributiva, quindi non osservabili direttamente presso le imprese, le istituzioni e le fonti amministrative.

La stima del segretario della Lega si avvicina molto ai dati recentemente diffusi in un focus di Censis e Confcooperative, secondo cui, rielaborando i dati più recenti dell’istituto nazionale di statistica (triennio 2012-2015) sull’economia sommersa, erano 3,3 milioni i lavoratori impiegati senza regolare contratto nel 2015.

Nello stesso periodo, sempre secondo il focus basato su dati Istat, l’occupazione regolare si è ridotta del 2,1% mentre quella irregolare è aumentata del 6,3%. I lavoratori maggiormente colpiti dal fenomeno sarebbero gli operai attivi nell’edilizia (il 16,1% dei quali sarebbe stato impiegato con contratto irregolare nel 2015), gli agricoltori (23,4%), il personale impiegato nei dei servizi di alloggio e di ristorazione (17,7%), nelle attività artistiche e di intrattenimento (22,7%), e soprattutto i lavoratori domestici, per i quali il tasso di irregolarità raggiunge addirittura il 58,3%.

In questi settori è particolarmente forte la presenza di lavoratori stranieri. Per avere un’idea delle proporzioni possiamo guardare ai rapporti di lavoro regolari: secondo il report annuale sugli stranieri nel mercato del lavoro pubblicato nel luglio 2017 dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (i dati sono relativi al 2016) quasi la metà dei lavoratori domestici (il 49,6%, 429.940 su un totale di 866.747) è costituito da extracomunitari; nel settore agricolo gli stranieri sono 146.924, in quello edilizio sono 239.908 su 1.163.819.

Anche in questo caso, quindi, il segretario della Lega sbaglia parlando di “3 milioni di italiani che lavorano in nero”: se la stima totale sembra essere numericamente abbastanza precisa, e anzi i numeri reali potrebbero essere perfino più alti, va considerata una quota significativa di lavoratori stranieri di cui Salvini non sembra tener conto.

Povertà

Infine, secondo il report pubblicato dall’Istat a luglio del 2017 e riferito all’anno precedente, sono “1 milione e 619 mila le famiglie residenti in condizione di povertà assoluta, nelle quali vivono 4 milioni e 742 mila individui”, anche in questo caso una stima vicina a quella riportata da Salvini.

La povertà assoluta è sostanzialmente stabile rispetto al 2015, ha un’incidenza pressoché identica su uomini e donne (7,8 e 7,9%), e sembra colpire maggiormente le classi di età più giovani (12,5% sui ragazzi fino a 17 anni, 10% sulla fascia 18-34 anni) e le coppie con 3 o più figli (14,7%, un’incidenza che sale 26,8% se si considerano famiglie con 3 o più figli minori).

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Anche in questo caso, il dato include però anche gli stranieri, che anzi si trovano in condizione di povertà con più frequenza: la povertà assoluta colpirebbe il 4,4% delle famiglie composte da soli italiani, mentre si attesta su valori molto più alti per le famiglie miste (27,4%) e le famiglie di soli straneri (25,7%).

L’affermazione di Salvini non tiene in considerazione la forte incidenza dei residenti stranieri nel nostro Paese: dei circa 4,7 milioni di residenti in povertà assoluta, una quota assai rilevante è composta da persone che non hanno la cittadinanza italiana.

Il verdetto

Il dato sull’immigrazione è esatto: l’arrivo di 800.000 migranti di cui parla il segretario della Lega è avvenuto nell’arco di dieci anni in cui diverse forze politiche, inclusa la Lega, hanno rivestito ruoli di governo. I dati riportati da Matteo Salvini su disoccupazione, lavoro in nero e povertà in Italia sono numericamente piuttosto precisi, ma non tengono conto della sostanziosa componente dei residenti stranieri in tutte le statistiche che cita. Un quarto delle famiglie straniere residenti in Italia è in povertà assoluta, oltre 400.000 stranieri residenti in Italia sono in cerca di lavoro e una quota rilevante ha un lavoro non regolare. “Nì” per il segretario della Lega.

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2018-02-23 09:53:53 UTC




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«Tutti gli ultimi governi hanno portato 800 mila disperati in Italia illudendoli che in Italia ci sia casa e lavoro per tutti, quando ci sono 3 milioni di italiani che sono senza lavoro, 3 milioni di italiani che lavorano in nero, 5 milioni di italiani in situazione di povertà»




Matteo Salvini

Segretario della Lega Nord

http://www.la7.it/nonelarena/rivedila7/non-%C3%A8-larena-puntata-04022018-05-02-2018-233151



Non è l’Arena, La7

domenica 4 febbraio 2018

2018-02-04