Aggiornamento 12 luglio, ore 12 – Il fact-checking è stato aggiornato, aggiungendo un riferimento fatto da alcuni esponenti leghisti a un testo presente sul sito del Dipartimento delle politiche antidroga, che però non supporta la frase di Salvini.
Il 10 luglio, intervistato dal quotidiano La Nazione, il leader della Lega Matteo Salvini ha criticato la proposta di legge all’esame della Camera, difesa tra gli altri da Partito democratico e Movimento 5 stelle, per depenalizzare parzialmente la produzione di cannabis. La proposta, se approvata, consentirebbe la coltivazione di al massimo quattro piante per uso personale e ridurrebbe le sanzioni per chi spaccia cannabis e altre droghe leggere in piccole quantità.
Ma secondo Salvini, che si oppone a questa proposta, il governo «è nettamente contro la cannabis», come certificato dal Dipartimento per le politiche antidroga (Dpa), che fa parte della Presidenza del Consiglio dei ministri. Questa struttura ha il compito di supportare la promozione e il coordinamento dell’azione di governo in materia di politiche antidroga e di coordinare gli interventi per contrastare la diffusione delle sostanze stupefacenti.
È davvero così? In realtà, Salvini sembra farla troppo semplice sulla linea del governo. Per esempio, lo scorso 30 giugno, durante una conferenza stampa, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato della proposta di legge sulla cannabis non dicendo di essere contrario, ma che «il governo non prende posizione» in merito. Una recente pubblicazione proprio del Dpa, poi, mette in dubbio che la posizione del dipartimento sia «nettamente contro la cannabis», come sostiene il leader della Lega.
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Il 10 luglio, intervistato dal quotidiano La Nazione, il leader della Lega Matteo Salvini ha criticato la proposta di legge all’esame della Camera, difesa tra gli altri da Partito democratico e Movimento 5 stelle, per depenalizzare parzialmente la produzione di cannabis. La proposta, se approvata, consentirebbe la coltivazione di al massimo quattro piante per uso personale e ridurrebbe le sanzioni per chi spaccia cannabis e altre droghe leggere in piccole quantità.
Ma secondo Salvini, che si oppone a questa proposta, il governo «è nettamente contro la cannabis», come certificato dal Dipartimento per le politiche antidroga (Dpa), che fa parte della Presidenza del Consiglio dei ministri. Questa struttura ha il compito di supportare la promozione e il coordinamento dell’azione di governo in materia di politiche antidroga e di coordinare gli interventi per contrastare la diffusione delle sostanze stupefacenti.
È davvero così? In realtà, Salvini sembra farla troppo semplice sulla linea del governo. Per esempio, lo scorso 30 giugno, durante una conferenza stampa, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato della proposta di legge sulla cannabis non dicendo di essere contrario, ma che «il governo non prende posizione» in merito. Una recente pubblicazione proprio del Dpa, poi, mette in dubbio che la posizione del dipartimento sia «nettamente contro la cannabis», come sostiene il leader della Lega.