Il 17 maggio, ospite a Mezz’ora in più su Rai 3, il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca (Pd) ha affermato (min. 57:00) che la sua regione è quella con il numero più basso di decessi e di positivi per Covid-19 in relazione alla popolazione, aggiungendo «abbiamo anche un tasso molto basso di morti per la percentuale di persone contagiate».

Abbiamo verificato e De Luca esagera.

I numeri della Campania

Secondo i dati della Protezione civile, dall’inizio dell’epidemia al 17 maggio – giorno della dichiarazione di De Luca – la Campania aveva registrato 396 morti da Covid-19, ossia l’1,2 per cento sul totale dei 31.908 decessi in tutto il Paese.

La Lombardia con 15.519 decessi era la regione con il numero più alto (il 48,6 per cento dei decessi totali) mentre il Molise con 22 registrava il numero più basso (0,6 per cento del totale).

Vediamo ora i dati campani rapportati alla popolazione della regione (qui rielaborati da Pagella Politica) a cui ha fatto riferimento il governatore De Luca. Ricordiamo che secondo le rilevazioni Istat, al 1° gennaio 2019 la Campania era la terza regione più popolosa d’Italia con 5.801.692 abitanti, dietro ai 10.060.574 abitanti della Lombardia e ai 5.879.082 del Lazio.

Numero di morti per abitanti

Partiamo dalla frase: «Abbiamo oggi il tasso più basso di decessi per coronavirus in relazione alla popolazione». Questa dichiarazione è leggermente imprecisa, anche se è vero che la regione di De Luca è tra le migliori in questa speciale classifica.

Al 17 maggio scorso, in Campania il numero di decessi da Covid-19 in relazione alla popolazione era dello 0,006 per cento (contro un dato nazionale dello 0,052 per cento).

Con questo valore la Campania si posizionava al quarto posto con la percentuale più bassa tra le regioni, dietro a Basilicata e Calabria (0,004 per cento per entrambe) e a Sicilia (0,005 per cento).

La Lombardia aveva il peggior rapporto tra decessi e abitanti, pari allo 0,154 per cento.

Numero di morti per contagiati

Secondo De Luca, poi, al 17 maggio la Campania aveva inoltre «un tasso molto basso di morti per la percentuale di persone contagiate».

In quella data, il tasso di letalità del virus in Italia (ossia il rapporto tra il numero di morti da Covid-19 e quello dei contagiati totali) era pari al 14,15 per cento. In Campania questo valore era pari a 8,45 per cento, una percentuale inferiore al dato nazionale, ma non la migliore d’Italia. Sei regioni infatti avevano fatto meglio della regione di De Luca da questo punto di vista, tra cui Lazio (8,35 per cento) e Sicilia (7,88 per cento).

Al primo posto c’era l’Umbria con il 5,12 per cento, mentre all’ultimo la Lombardia, con il 18,29 per cento.

Numero di positivi per abitanti

Infine, De Luca ha anche detto che in Campania, al 17 maggio, c’era «il tasso più basso di positivi in relazione alla popolazione».

Con il termine «positivi» si possono intendere due cose: o il numero di “attualmente positivi” in quella data – ossia chi al 17 maggio risultava positivo al coronavirus – o il numero totale di “positivi” da inizio epidemia, ossia il dato totale dei contagiati, contando anche i guariti e i deceduti.

Per quanto riguarda gli “attualmente positivi”, al 17 maggio in Campania erano lo 0,029 per cento della popolazione, al quinto posto come percentuale più bassa. Al primo posto c’era l’Umbria (0,008 per cento), al secondo la Basilicata (0,018 per cento), al terzo la Calabria (0,021 per cento) e al quarto la Sardegna (0,024 per cento).

Per quanto riguarda i contagiati da inizio epidemia, invece, al 17 maggio in Campania erano lo 0,08 per cento della popolazione, al quarto posto dietro Calabria (0,059 per cento), Sicilia (0,067 per cento) e Basilicata (0,069 per cento).

La Valle d’Aosta era la regione con il numero di contagiati più alto in relazione al numero di abitanti, con una percentuale pari a 0,933 per cento, mentre la media nazionale era dello 0,373 per cento.

Numero di tamponi

Il presidente della Regione Campania De Luca non riporta però un dato necessario per contestualizzare gli altri: il numero dei contagiati rilevati, infatti, dipende in parte anche dal numero dei tamponi effettuato.

Al 17 maggio la Campania aveva effettuato in totale 139.787 tamponi, su un totale nazionale di 3.004.960 tamponi.

Sei regioni ne avevano fatti di più, in termini assoluti: Lombardia (576.359), Veneto (506.588), Emilia-Romagna (261.106), Piemonte (249.371), Lazio (206.166) e Toscana (204.022).

La percentuale di tamponi sul totale della popolazione, aggiornata al 17 maggio, vedeva la Campania parecchio in basso: al terzultimo posto, con un rapporto pari al 2,4 per cento, davanti soltanto alla Sicilia (2,34 per cento) e alla Puglia (2,25 per cento).

Il verdetto

Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca (Pd) ha difeso la sua gestione dell’emergenza coronavirus, rivendicando tre dati positivi. Secondo il governatore, al 17 maggio la Campania aveva i tassi più bassi in relazione alla sua popolazione di decessi e di positivi per coronavirus, mentre aveva anche «un tasso molto basso di morti per la percentuale di persone contagiate».

Abbiamo verificato e De Luca esagera.

Per quanto riguarda la percentuale di decessi in rapporto alla popolazione, la Campania aveva al 17 maggio il quarto dato più basso, mentre per il numero di positivi aveva il quinto dato più basso per gli “attualmente positivi” e il quarto per i contagiati da inizio epidemia.

È vero poi che il rapporto tra morti da Covid-19 e contagiati in Campania è più basso di altre regioni, ma sei ne avevano uno più basso.

In conclusione, De Luca si merita un “Nì”.