Il 10 aprile, in una dichiarazione di voto al Senato sul decreto “Cura Italia”, la senatrice del Movimento 5 stelle Paola Taverna ha attaccato (min. 3:25) Matteo Salvini e Giorgia Meloni, colpevoli a detta sua di essere alleati in Europa con i partiti dei Paesi Bassi che hanno votato contro la creazione degli eurobond per fronteggiare l’emergenza coronavirus.

«Lei, senatore Salvini, è orgoglioso dei suoi alleati in Europa, gli olandesi, Wilders, e dell’altro alleato della Meloni, Rutte, che hanno approvato mozioni nel loro Parlamento che mirano a impedire all’Europa di utilizzare gli eurobond per poter aiutare non solo l’Italia ma tutti i Paesi?», ha detto Taverna. «Sono i vostri alleati in Europa».

Ma le cose stanno davvero così? Abbiamo verificato e la senatrice del M5s fa un po’ di confusione sulle alleanze.

La posizione dei Paesi Bassi contro gli eurobond

L’8 aprile la Seconda camera degli Stati generali dei Paesi Bassi – la Tweede Kamer der Staten-Generaal, l’equivalente della Camera dei deputati italiani – ha votato, tra le altre cose, alcune mozioni sulla linea che il governo avrebbe dovuto adottare in seno all’Eurogruppo, riunitosi per approvare nuove misure a livello europeo per fare fronte all’emergenza coronavirus.

Tra le mozioni (qui è consultabile il resoconto ufficiale dell’Aula), ce n’era una proposta da Thierry Baudet, leader del partito di destra Forum per la democrazia (Forum voor Democratie, o FvD), che dall’opposizione invitava il governo olandese a «non accettare mai» la possibilità da parte dei Paesi Bassi di sostenere la creazione dei cosiddetti “eurobond”, voluti tra gli altri da Italia e Francia.

La mozione – che comunque non ha valore vincolante – è stata approvata l’8 aprile, con 86 voti a favore e 64 contrari. Tra i sì c’erano anche quelli del partito del primo ministro olandese Mark Rutte, leader del Partito popolare per la libertà e la democrazia (Volkspartij voor Vrijheid en Democratie, o Vvd).

L’esecutivo olandese di Rutte nelle ultime settimane si è infatti sempre schierato, insieme a Paesi come Germania e Finlandia, tra i contrari alla creazione di obbligazioni a livello europeo, strumento a cui non fanno esplicitamente riferimento le conclusioni poi approvate dallo stesso Eurogruppo il 9 aprile.

Tra i membri della Tweede Kamer contrari agli eurobond c’è anche Geert Wilders, leader del partito nazionalista Partito per la libertà (Partij voor de Vrijheid, o Pvv), all’opposizione, e famoso in passato per le sue islamofobe. Anche il Pvv ha votato a favore della mozione anti-eurobond.

In sostanza, per il partito del primo ministro olandese e per alcuni partiti dell’opposizione di destra del Paese non c’è la necessità di creare un debito comune europeo per aiutare gli Stati Ue in crisi per l’emergenza coronavirus: strumenti con il Meccanismo europeo di stabilità (Mes), con alcune modifiche, sarebbero sufficienti.

Ma è vero che Wilders e Rutte sono loro alleati in Europa, come sostiene Taverna?

Le alleanze europee di Lega e Fratelli d’Italia

Partiamo da Mark Rutte, il primo ministro del governo dei Paesi Bassi. È vero che è un alleato europeo di Meloni? La risposta è no.

Alle ultime elezioni europee del 2019, il Partito popolare per la libertà e la democrazia di Rutte ha eletto cinque eurodeputati (sui 29 totali espressi dal Paese) che fanno parte al Parlamento Ue del gruppo Renew Europe, di area liberale.

I sei europarlamentari di Fratelli d’Italia fanno invece parte del gruppo dei Conservatori e riformisti europei, dove troviamo anche i tre eurodeputati olandesi del partito Forum per la democrazia di Baudet, di cui abbiamo parlato sopra.

Rutte in Europa non è un alleato della Meloni, anche se è vero che la leader di Fdi sia alleata nella Ue con un partito che all’interno del parlamento olandese si è schierato contro gli eurobond.

Discorso diverso vale per Wilders e Salvini. In vista delle elezioni europee di maggio 2019, i due leader hanno fatto campagna elettorale insieme, ma mentre la Lega ha eletto 29 europarlamentari, nel gruppo Identità e democrazia, il Partito per la libertà di Wilders zero.

In sostanza, è vero che Wilders ha idee politiche in ambito europeo simili a quelle di Salvini e che prima delle ultime elezioni europee fossero alleati, ma non può esprimerle all’interno del Parlamento Ue, dentro al quale non ha nessun legame con la Lega, non avendo eletto rappresentanti.

Nella scorsa legislatura europea, tra l’altro, il Pvv di Wilders aveva raccolto quattro seggi, che però erano finiti nelle fila dei “non iscritti” a nessun gruppo (neppure a quello di Identità e democrazia).

Il verdetto

Secondo Paola Taverna, in Europa Matteo Salvini e Giorgia Meloni sono «alleati» rispettivamente con gli olandesi Geert Wilders, leader del Partito per la libertà (che sta all’opposizione), e Mark Rutte, primo ministro, che hanno votato nel parlamento olandese contro la creazione degli eurobond.

È vero che la Seconda camera degli Stati generali dei Paesi Bassi ha approvato una mozione – non vincolante – che invitava l’esecutivo olandese a opporsi agli eurobond all’Eurogruppo, una posizione condivisa sia da Wildes che da Rutte, ma è impreciso sostenere che i due politici olandesi siano «alleati» di Salvini e Meloni in Europa.

Rutte fa parte di un gruppo nel Parlamento Ue, quello di area liberale, diverso da quello di cui cui fa parte Fratelli d’Italia, di area conservatrice. Al massimo si può dire che Meloni sia alleata con il Forum per la democrazia, il partito olandese guidato da Thierry Baudet, che ha presentato la mozione anti-eurobond alla Seconda camera degli Stati generali dei Paesi Bassi e che però è all’opposizione del governo Rutte.

Quanto a Gert Wilders, è vero che prima delle elezioni europee del 2019, abbia fatto campagna elettorale insieme a Matteo Salvini, ma mentre la Lega ha eletto diversi europarlamentari, il Pvv di Wilders è rimasto a mani vuote. E dunque non ha peso all’interno del Parlamento Ue.

In conclusione, Taverna si merita un “Nì”.