Il 25 ottobre 2019, secondo fonti stampa che citano una nota ufficiale della Lega, l’ex ministro Matteo Salvini ha criticato la manovra finanziaria del governo Pd-M5s, dicendo che la tassa sulla plastica farà «pagare almeno il doppio l’acqua minerale».

Ma è davvero così? Abbiamo verificato e Salvini esagera.

Che cos’è la plastic tax

Ad oggi, il testo ufficiale della legge di Bilancio è ancora di là da venire: deve ancora iniziare il suo iter parlamentare e sarà approvato entro la fine dell’anno.

Il Documento programmatico di Bilancio (DpB) però – pubblicato dal governo il 16 ottobre 2019 – contiene, tra le azioni prioritarie del nuovo esecutivo in materia economica, anche l’introduzione dal 1° giugno 2020 di un’imposta sugli imballaggi di plastica, la cosiddetta plastic tax.

Questa tassa, come spiega il DpB, consisterà in un’aliquota di 1 euro per ogni chilogrammo di plastica e riguarderà, tra i vari prodotti, anche l’acqua minerale imbottigliata.

Bisogna aspettare l’approvazione della legge di Bilancio per avere certezza dell’ammontare di questa tassa e della sua applicazione, ma dall’indicazione contenuta nel DpB possiamo stimare che il costo dell’acqua minerale non raddoppierà. Vediamo perché.

Quanto aumenterà il costo dell’acqua in bottiglia

Per calcolare il peso di una bottiglia vuota di plastica da 1,5 litri (compreso il tappo e l’eventuale etichetta), abbiamo raccolto i dati di tre note aziende italiane: CoGeDi (Compagnia generale di distribuzione, che distribuisce marchi come Uliveto e Rocchetta), Lete e Sant’Anna.

Il peso di una bottiglia vuota da 1,5 litri va dai circa 25 grammi per l’acqua Lete ai 60 grammi della Rocchetta, passando per i 40 grammi della Sant’Anna.

La plastic tax di un euro ogni chilogrammo di plastica si tradurrebbe – se venisse interamente scaricato nel prezzo al consumo – in un aumento del costo di una bottiglia di un litro e mezzo d’acqua tra i 2,5 centesimi di euro e i 6 centesimi (secondo il sottosegretario del Pd all’Economia Antonio Misiani l’impatto si aggirerà intorno ai 3 centesimi di euro).

In percentuale sul prezzo totale di una bottiglia d’acqua, di che rincaro stiamo parlando?

Secondo una ricerca di maggio 2018 del Fatto Alimentare – sito specializzato in tematiche alimentari – in Italia il prezzo di vendita dell’acqua imbottigliata va dai 15 centesimi al litro (distribuzione locale, marca discount) a 30 centesimi al litro (distribuzione nazionale). Per una bottiglia da 1,5 litri, si tratta di una forbice tra i 22,5 centesimi di euro e i 45 centesimi di euro.

Sulla fascia di prezzo più bassa, un aumento tra i 2,5 e i 6 centesimi di euro equivarrebbe a un rincaro tra il 9 per cento e il 27 per cento. Sulla fascia di prezzo più alta, l’aumento sarebbe tra il 5,5 per cento e oltre il 13 per cento.

Il costo dell’acqua minerale nelle bottiglie di plastica, dunque, crescerebbe, ma non del doppio (+100 per cento) come dice Salvini, che esagera di quattro volte il possibile aumento più sostanzioso.

Il verdetto

Secondo il leader della Lega Matteo Salvini, la cosiddetta plastic tax voluta da Pd e M5s farà «pagare almeno il doppio l’acqua minerale». Abbiamo fatto due conti e l’ex ministro sbaglia.

Su una bottiglia da 1,5 litri di plastica, la nuova imposta (un euro ogni chilogrammo) farà aumentare il prezzo dell’acqua in una forbice compresa tra i 2,5 e i 6 centesimi di euro. In percentuale, un rincaro tra il 5,5 e il 27 per cento, a seconda della qualità dell’acqua, e non del doppio come sostiene il leader della Lega.

Si tratta pur sempre di una previsione, per cui lasciamo un margine di incertezza.

In conclusione, Salvini si merita un “Pinocchio andante”.