Il neo sindaco di Milano Giuseppe Sala si lancia in una definizione curiosa, definendo la sua Milano, come “una delle città con la più alta vivibilità in Europa”. Sarà vero?





Il concetto di vivibilità o “qualità della vita”: una definizione condivisa



La frase è interessante, al di fuori della veridicità dell’affermazione, perché ci porta innanzitutto a riflettere sul parametro di “vivibilità” o “qualità” della vita.



Solitamente con questo termine si indica il livello di benessere percepito e sperimentato abitualmente da un individuo o da una comunità sociale, non riducibile ai tradizionali parametri di tipo economico, connessi al concetto di sviluppo (in primis il Pil), ma misurabile attraverso un insieme di indicatori sociali, atti a valutare, sul piano dei singoli soggetti, la garanzia di opportunità reali di autorealizzazione individuale.



I criteri utilizzati variano molto da ranking a ranking, ma in generale riguardano la sostenibilità degli investimenti volti a garantire il progresso economico in termini di salute, occupazione, tutela dell’ambiente, sicurezza, partecipazione alla vita collettiva (enc. Treccani)





I rankings più diffusi



Mercer (società di consulenza americana) è forse l’ente che pubblica il report più conosciuto internazionalmente, scaricabile gratuitamente dal sito. Si basa su un ranking di 230 città worldwide in base ad indicatori come la facilità di trovare lavoro, la sicurezza, la salute e la connessione ad internet.



Milano non ne esce benissimo: è la 41esima città in assoluto su 230 analizzate (ultimo report disponibile del 2016). La città guidata da Sala si scopre meglio di New York, Washington e Tokyo, ma anche di Madrid e Lisbona, inoltre stacca Roma che al 53esimo posto scivola di un gradino rispetto al 2015. La top 10 rimane ancora distante: al primo posto troviamo Vienna, seguita da Zurigo, Auckland e Monaco di Baviera. Vancouver, quinta, è l’unica città nordamericana nelle top 10. Completano l’elenco delle migliori città in cui vivere Düsseldorf, Francoforte, Ginevra, Copenhagen e Sydney. In Asia la città prima classificata è Singapore (26) , mentre Montevideo e Dubai confermano il primo posto per il Sud America e per il Medio Oriente, rispettivamente al 78esimo e al 75esimo posto.



Sala però si riferisce al solo “campione” europeo (noi abbiamo preso la definizione geografica di “regione europea”), e in cui il piazzamento di Milano è peggio di quello nella classifica mondiale. Riferendosi alla sola regione geografica europea, la città è infatti solo 24esima sulle 57 prese in rassegna (sarebbe 19esima se consideriamo la sola Ue, con 43 città prese in rassegna). Milano si colloca a metà classifica, quindi: la città lombarda non si può davvero definire “ai primi posti”. Peccato, perché per la classifica nazionale del Il Sole 24 Ore del 2015 , la “capitale” del Nord Italia è ben piazzata, al secondo posto dietro Bolzano.



Mercer non è però l’unica fonte autorevole: tra i più famosi rankings, ricordiamo anche quello dell’Economist Business Unit: non è consultabile liberamente, ma fortunatamente vari magazine online riportano il ranking come fonte secondaria e possiamo così scoprire che Milano ricopre una posizione non molto alta nella classifica delle città europee (21esima). Si scopre inoltre 48esima assoluta. Insomma, valutiamo di nuovo che, con 20 città davanti, non si può proprio definire che occupi “i primi posti”.



Anche Monocle, importante magazine di affari internazionali e sociali, ha pubblicato una classifica nota a livello internazionale. Milano non è nelle prime 25 città analizzate, e questo non pare una bel segnale per supportare la veridicità dell’affermazione di Sala.



Citiamo come un interessante indice anche quello stilato dalla società di consulenza strategica At Kearney: più che di vivibilità, qui parliamo di “Global Cities Ranking”, in termini di vivacità dell’ambiente di business, ricchezza del capitale umano, esperienza culturale che la città offre e impegno politico. Milano qui è 45esima a livello globale e 17esima rispetto alla regione geografica europea. Il piazzamento migliora se guardiamo all’indicatore di medio termine di “Outlook” che pone la città al 29esimo posto a livello globale e 11esima per la regione europea (contando la sola Ue anche qui la situazione cambierebbe di poco, con l’esclusione delle 3-4 città leader svizzere e norvegesi).



Una nota: i criteri utilizzati e il loro peso, così come le modalità di misurazione e la grandezza del campione analizzato, sono assolutamente discrezionali per ogni società. Tutte le classifiche analizzate sono quindi abbastanza soggettive rispetto alla propria definizione di vivibilità: il moltiplicarsi negli anni dei vari rankings sembra avallare tale opinione.





Il verdetto



In tutta onestà sembra proprio che Sala abbia voluto trasportare il successo italiano della città meneghina sul piano europeo: una traslazione che ci pare affrettata e che fa meritare al neo sindaco un “Ni”.