Ospite di Porta a Porta, Matteo Renzi ha smentito che ci sarà un “rimpasto” nel prossimo futuro, specificando però che il governo “non è ancora completo”. Ha anche sostenuto che il suo governo sia il “più piccolino” della storia repubblicana, fatto salvo un governo presieduto da De Gasperi.



Il governo Renzi è composto oggi da 15 ministri e 41 sottosegretari, oltre al Presidente del Consiglio. Al momento del suo insediamento c’era un ministro (Maria Carmela Lanzetta agli Affari regionali, che si è poi dimessa il 30 gennaio 2015) e tre sottosegretari in più. In totale quindi 16 ministri, 44 sottosegretari, più il Premier.



Vediamo se si tratta in effetti del governo “con meno poltrone”, un’affermazione che Renzi aveva già fatto – ma con una formulazione leggermente diversa, e senza rivendicare un primato – nel giorno del suo insediamento.



I governi della Seconda Repubblica



Dato che Renzi ha voluto dare l’impressione di un governo snello e leggero, nel suo complesso, e “con meno poltrone”, vale la pena prendere in considerazione non solo il numero dei ministri, ma anche quello dei sottosegretari. Il sito istituzionale è stato da poco rinnovato e le informazioni storiche sui precedenti governi si trovano nell’archivio storico del sito precedente (nonché sui siti del Senato e della Camera). Cominciamo, nel grafico successivo, a vedere la composizione numerica dei governi della Seconda Repubblica, distinguendo ministri da una parte e viceministri e sottosegretari dall’altra.



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Come si vede, il governo Renzi ha in effetti il record negativo per il numero di ministri, ma se si prendono in considerazione anche viceministri e sottosegretari le cose si fanno più complicate. Con 44 persone al momento dell’insediamento, ben cinque governi della Seconda Repubblica ne avevano nominati di meno (il primato negativo, con 27, è del governo Monti). In totale, i suoi 61 membri iniziali sono parecchi di più dei 45 scelti da Monti, ma superano anche i 55 dell’ultimo governo Berlusconi e del governo Dini.



In principio



Renzi ha però nominato anche un governo De Gasperi come lontano antecedente: in quella occasione, ha detto, i ministri erano 15 “come noi”. Si tratta dell’esecutivo De Gasperi III che, a dispetto del numerale, è il secondo della storia repubblicana (il governo De Gasperi I si insediò infatti prima del referendum su repubblica o monarchia). Rimase in carica solo dal 2 febbraio al 30 maggio 1947 ed era composto inizialmente da 14 ministri più lo stesso De Gasperi, che mantenne le deleghe anche di ministro per l’Africa italiana.



Ne consegue che il paragone con l’attuale governo non è preciso – oggi è formato da 15 ministri (più il Premier), mentre al momento dell’insediamento ne contava uno in più. Vale la pena anche dare uno sguardo alla composizione numerica dei primi venti governi repubblicani, riassunta nel grafico successivo.



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Come si vede, l’insieme dei 16 componenti del governo Renzi attuale è in effetti quasi un record, superato al ribasso solo dal De Gasperi III, in carica per 4 mesi nel 1947. Se si considerano i 17 membri dell’insediamento, il governo Renzi è pareggiato dal successivo De Gasperi IV, in carica per quasi un anno tra il 1947 e il 1948.



Le cose si fanno più interessanti considerando sottosegretari e membri complessivi del governo. Nessuno dei primi venti governi ha raggiunto i 44 viceministri e sottosegretari del governo Renzi e solo quattro hanno superato i 61 componenti. Per fare solo un esempio, il De Gasperi III, citato dal Presidente del Consiglio come termine di confronto, contava in realtà quasi la metà dei componenti, tra sottosegretari e viceministri (24 contro 44). In quel periodo storico – tocca tener presente – gli esecutivi erano normalmente più “snelli” rispetto ai decenni successivi.



L’era democristiana



E per il resto della Prima Repubblica? Oltre ai 33 governi già citati, ci sono stati altri 30 governi della Repubblica taliana, tra il febbraio ’66 (insediamento del governo Moro III) e il maggio 1994 (fine del governo Ciampi). In questo lungo periodo il primato rivendicato da Renzi si vede più chiaramente.



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Nessun governo di quelle quasi tre decadi ha avuto infatti meno ministri del governo Renzi, non scendendo mai sotto i 22 dei governi Moro V-Andreotti V. Alcuni (per la precisione sette) hanno avuto meno dei suoi 44 sottosegretari, con il record negativo (32) del brevissimo Andreotti I.



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Di conseguenza, sommando ministri e sottosegretari, solo due esecutivi – il già citato Andreotti I e il sesto governo Fanfani – hanno avuto un numero complessivo di componenti inferiore ai 61 del governo Renzi (rispettivamente 56 e 57); uno lo pareggia (il Moro V).



Il verdetto



Reclamare primati è sempre rischioso. Il Presidente del Consiglio dice che un governo De Gasperi ha avuto lo stesso numero di componenti del suo: in realtà il De Gasperi III aveva un membro in meno e il successivo De Gasperi IV lo eguagliava. Ma citando le generiche “poltrone” invita ad andare a verificare la composizione numerica del suo esecutivo nel senso più ampio, contando viceministri e sottosegretari, una classifica in cui Renzi ha molti suoi predecessori più parsimoniosi di lui. “Nì” per il Premier.