(Partecipa al sondaggio su politica e fact-checking! Ti chiediamo 10 minuti del tuo tempo – e puoi vincere un buono da 500$ su Amazon)



Al Summit sulla migrazione che ha visto Unione Europea e Africa confrontarsi tra loro a La Valletta l’11 e 12 novembre, Matteo Renzi riconosce il bisogno di rivedere il rapporto tra Africa ed Europa anche in vista delle dinamiche che i due territori dovranno affrontare negli anni a venire. Renzi si concentra sulla popolazione in crescita nel continente africano, paragonandola a quella europea.



Africa > Europa



Per verificare quanto detto dal Presidente del Consiglio ci affidiamo al rapporto del Dipartimento di Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite (Undesa) sulle proiezioni della popolazione. Qui scopriamo che nel 2015 la popolazione del continente europeo è di 738 milioni di persone, mentre nel 2050 il numero scenderà a 707 milioni. La situazione nel continente africano sarà invece ben diversa: se nel 2015 la popolazione equivale a un miliardo e 186 milioni di persone, nel 2050 il numero raggiungerà 2 miliardi e 478 milioni.



Popolazione mondiale 2015 2050



Europa fanalino di coda



Secondo lo stesso rapporto, più della metà della crescita della popolazione tra il 2015 ed il 2050 dovrebbe registrarsi in Africa: il continente ha infatti il tasso di crescita della popolazione più alto tra le principali aree del mondo, pari al 2,55% per anno tra il 2010 e il 2015. Se la previsione di crescita della popolazione mondiale per il 2050 è di 2,4 miliardi di persone in più, 1,3 miliardi di queste si registreranno in Africa. L’Asia dovrebbe essere la seconda area di crescita, seguita dall’America del Nord, l’America Latina e i Caraibi e l’Oceania. In Europa invece si prevede una riduzione della popolazione.



Nel 2015, il 60% della popolazione vive in Asia (4,4 miliardi di persone), il 16% in Africa (1,2 miliardi), 10% in Europa (738 milioni), il 9% in America Latina e i Caraibi (634 milioni). Il rimanente 5% vive nell’America del Nord (358 milioni) e Oceania (39 milioni).



L’Italia segue il trend europeo: se nel 2015 la popolazione è di 59,798 milioni, il numero scenderà gradualmente di decade in decade, arrivando a 59,100 milioni nel 2030 ed a 56,513 milioni nel 2050.



L’impatto migratorio



L’Undesa aggiunge nel suo studio una nota relativa al fenomeno migratorio, spiegando che, nonostante le migrazioni internazionali siano una componente relativamente ridotta dell’andamento della popolazione rispetto al numero di nascite e morti, in alcune zone l’impatto che ne deriva sulla popolazione è importante. Questo vale soprattutto per i Paesi da cui partono o a cui arrivano numeri relativamente alti di migranti economici, inclusi i Paesi coinvolti dai movimenti dei rifugiati: si prevede che tra il 2015 e il 2050 l’impatto delle migrazioni sarà particolarmente significativo per i Paesi sviluppati con un alto reddito medio.



Il verdetto



In occasione del summit europeo, Renzi riconosce che c’è molto spazio per rivedere e costruire le relazioni tra Europa e Africa, anche alla luce dell’andamento demografico dei due continenti, che nei prossimi trent’anni vedrà notevoli cambiamenti. Leggermente impreciso nell’affermare che la popolazione europea rimarrà la stessa – in realtà diminuirà dai 738 milioni di oggi a 707 milioni nel 2050 – cita invece correttamente il dato dell’aumento della popolazione africana.