Il tema del nostro contributo economico all’Europa, e soprattutto il denaro che riceviamo, è stato trattato varie volte da Pagella Politica e, più recentemente, in occasione di una dichiarazione del Premier Renzi.



Quanti soldi diamo all’Europa?



Ogni Stato membro dell’Unione Europea contribuisce al budget Ue in maniera proporzionale alla grandezza della sua economia. L’Italia, essendo una delle economia principali, è anche uno dei maggiori “donatori” di fondi alle casse di Bruxelles. Sul sito dell’Unione Europea dedicata al bilancio, è possibile ricostruire esattamente, anno per anno, quanti soldi ogni Paese ha dato e quanto ne ha ricevuti indietro. Nel 2014 l’Italia ha stanziato oltre 14 miliardi di euro (nel 2013 erano 15,7), terzo contribuente dopo Francia (19,5 miliardi) e Germania (25,8 miliardi). Dietro al nostro Paese troviamo il Regno Unito (11,3 miliardi) e la Spagna (9,9 miliardi).



Quanto denaro rientra?



Dal sito dell’Ue è possibile tenere traccia del saldo dei contributi (la differenza tra quello che lo Stato dà e quello che riceve) dei singoli Paesi attraverso l’Operating Budgetary Balance. Qui abbiamo ricostruito il dato dal 2011 ad oggi:



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E’ evidente dall’immagine che i famosi 10 miliardi di cui parla Giorgia Meloni non sono mai stati raggiunti negli ultimi anni. Nel 2011 la differenza fra quanto l’Italia dava e riceveva era di 5,9 miliardi mentre nel 2014 siamo scesi a 4,4 miliardi di euro: il saldo negativo è notevolmente al di sotto dei 10 miliardi menzionati.



Il verdetto



Giorgia Meloni fa molta confusione. Ha ragione quando sostiene che l’Italia, come tutte le grandi potenze europee, risulta essere in “negativo” per quanto riguarda il contributo versato e le risorse ricevute. Detto questo, parliamo di cifre notevolmente inferiori a quella citate dalla leader di Fratelli d’Italia. Se uno volesse essere preciso, proprio come Pagella Politica desidera essere, quei 10 miliardi sono la cifra che l’Europa ha destinato all’Italia proprio nel 2014. La politica romana non va oltre il “Nì”.