*** Aggiornamento, 29 ottobre 2015 ***



All’interno della redazione, abbiamo deciso di riconsiderare il verdetto finale di questa analisi: poiché il turismo in Veneto ha mostrato comunque un aumento – in base ai dati a disposizione – e dunque la dichiarazione di Matteo Renzi non è totalmente falsa, per quanto decisamente esagerata, il verdetto è stato rivisto da “Panzana pazzesca” a “Pinocchio andante”.



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Ospite della trasmissione Otto e mezzo su La7, Matteo Renzi ha affermato che il turismo in Veneto è aumentato del 20%. Il Premier ha citato il dato per smentire una polemica mossa quest’estate dal leader della Lega Nord – di cui riportiamo qui un suo post del 14 luglio scorso – secondo il quale il turismo in regione avrebbe subito un crollo spaventoso a causa della presenza dei migranti in alcune località venete, come Eraclea vicino a Venezia.



Stando alla dichiarazione di Renzi – che interpretiamo come come riferita all’estate 2015 o comunque all’anno in corso – la crescita del turismo in Veneto sembra essere effettivamente sorprendente. Verifichiamo se i dati sono concretamente quelli del Premier.



Le stime del turismo in Veneto per il 2015



Non ci sono ancora dati ufficiali pubblici sul tema, né da parte dell’Istat né della Regione Veneto. Abbiamo quindi contattato la sezione Sistema Statistico Regionale (SSR) del Veneto che ci ha fornito alcune stime (disponibili a questo link) concesse alla pubblicazione in questa analisi.



Tali numeri hanno bisogno di alcune precisazioni. Per prima cosa, si tratta di stime preliminari basate su alberghi e campeggi della regione, che sono comunque significativi perché, dice il SSR, «queste tipologie di strutture accolgono circa l’84% degli arrivi e il 76% delle presenze». Dal punto di vista temporale, si riferiscono al periodo gennaio-agosto 2015.



Le stime, quindi. Nei primi otto mesi del 2015, rispetto allo stesso periodo del 2014, il SSR stima un incremento medio per alberghi e campeggi del 5,6% degli arrivi e del 2,4% delle presenze. Se ci limitiamo alla stagione estiva, da maggio ad agosto, il miglioramento è ancora più accentuato – anche per merito del bel tempo, precisa il SSR – e gli aumenti per alberghi e campeggi sono del 6,7% per gli arrivi e del 2,9% delle presenze.



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Da dove ha preso il dato Renzi?



Le stime della Regione, insomma, sembrano lontanissime dalla cifra che ha citato Renzi da Lilli Gruber. Ma è possibile che il Presidente del Consiglio sia in possesso di altri numeri? Abbiamo chiesto informazioni all’Ufficio Statistica del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Mibact), il quale ci ha informato di non tenere traccia autonomamente di quei dati, ma di affidarsi per essi all’Istat.



Il documento più recente dell’Istat sulle presenze turistiche è il report periodico sul “Movimento dei clienti negli esercizi ricettivi”, i cui dati provvisori per il secondo trimestre 2015 sono stati pubblicati qualche giorno fa, il 6 ottobre 2015. Purtroppo il report non indica i dati regione per regione, ma forniscono solo il dato aggregato nazionale: per il periodo aprile-giugno 2015, l’Istat ha registrato un aumento degli arrivi del 2,2% rispetto allo stesso periodo del 2014 e un aumento dello 0,8% per quanto riguarda le presenze. Il database Istat presenta i dati delle singole regioni, ma ad oggi sono disponibili fino al 2013.



Abbiamo quindi chiesto alla sede territoriale dell’Istituto statistico per il Veneto, che ha sede a Venezia, se fosse possibile ottenere i risultati più recenti per la regione che ci interessa. La sede ha risposto che i dati da loro utilizzati in questo tipo di indagine provengono comunque dalle regioni, mentre l’Istat verifica, valida i dati e li elabora a livello nazionale. Insomma, il Mibact – e dunque il governo – si affida agli stessi dati che abbiamo citato sopra: per quello ci interessa possiamo concludere che non c’è un’altra fonte affidabile da cui il Premier abbia potuto trarre la sua dichiarazione. Abbiamo chiesto alla Presidenza del Consiglio se fosse possibile sapere l’origine della cifra, ma non abbiamo ancora ricevuto risposta.



La montagna da sola



Renzi potrebbe aver fatto un errore veniale, ampliando a tutto il turismo veneto un aumento sicuro per una sua parte molto rilevante. A guardare bene il grafico sopra, vediamo che in effetti un tipo di destinazione turistica ha registrato aumenti solidamente in doppia cifra: quella montana (+11% nelle presenze e +18% negli arrivi). Ma quanto pesa il turismo montano sul totale del Veneto?



Questa tabella del SSR ci fornisce la risposta (i dati si riferiscono al 2014, ma in buona approssimazione possiamo ritenerli validi anche per quest’anno). Nel 2014, gli arrivi in località montane venete sono state 899.901 su un totale regionale di 16.262.479, mentre le presenze sono state 4.190.571 su 61.859.966: rispettivamente il 5,53 e il 6,77%. Si tratta di una percentuale relativamente bassa e quindi non si può pensare di generalizzare l’aumento in questo settore a tutto il turismo in Veneto (ammesso che sia questo l’errore commesso da Renzi).



Il verdetto



Renzi ha risposto a una critica dell’opposizione con un dato che segnalerebbe una grande crescita degli arrivi turistici in Veneto. Sembra però che nessun ente statistico abbia fatto una stima simile, anche se, naturalmente, siamo pronti a correggerci e a integrare se Renzi vorrà indicare la fonte dei suoi numeri. Le cifre a riguardo sono ancora preliminari, e segnalano un leggero aumento del turismo in Veneto, ma niente di simile alla crescita di un quinto anno su anno di cui parla Renzi. Per noi, insomma, è una “Panzana pazzesca”!