Dalle frequenze di RTL 102.5, il Presidente del Consiglio ha dichiarato il 13 ottobre che il limite all’utilizzo del contante dei pagamenti sarà alzato da 1.000 a 3.000 euro, e ha aggiunto che questa modifica riporterà i livelli «alla media europea». Ha poi citato più precisamente il caso della Francia, che avrebbe quindi gli stessi limiti proposti dal nuovo provvedimento contenuto nella Legge di Stabilità.



Cosa fanno i francesi



Peccato però che i cugini d’Oltralpe vadano in direzione contraria. Il limite francese è infatti stato modificato a metà di quest’anno con un decreto pubblicato il 27 giugno 2015 sul Journal officiel della Repubblica francese. In ordine a tale decreto si è abbassato la soglia massima di un pagamento in contanti da 3.000 a 1.000 euro a partire dal 1° settembre 2015. Il sito dell’amministrazione francese riporta il vincolo ed elenca le limitate possibilità di eccezione.



E nel resto d’Europa?



Vediamo ora se la modifica apportata dal governo Renzi inserisce davvero l’Italia nella «media europea». Secondo questa scheda riassuntiva di Federpreziosi, questa mappa a cura dell’European Consumer Centre France e questo documento della Cgia di Mestre, otto Paesi europei non hanno limitazioni nell’uso dei contanti (Cipro, Slovenia, Malta, Austria, Germania, Lituania, Lettonia e Islanda), mentre altri pongono limiti “deboli”, come l’iscrizione in un registro di chi accetta pagamenti oltre i 15.000 euro (Regno Unito) o volontari, purché stabiliti in anticipo dai contratti (Svezia e Finlandia).



Chi stabilisce un limite quantitativo lo fa comunque ponendolo più in alto della nuova soglia italiana: in Spagna il vincolo è di 2.500 euro per i residenti e di 15.000 per i non residenti, in Belgio la restrizione è di 3.000 euro, in Polonia di 15.000, in Slovacchia il limite inferiore è di 5.000. L’Estonia stabilisce per legge un numero massimo di banconote che deve essere accettato (cinquanta, indipendentemente dal taglio). Gli unici due Paesi che hanno limitazioni simili alla nuova misura italiana sono la Grecia, con 1.500 euro, e il Portogallo con 1.000 euro.



È difficile, se non impossibile, capire quale sia la media tra i diversi Paesi perché – oltre ai numerosi casi in cui i limiti non ci sono – parecchi adottano criteri diversi, distinguendo tra transazioni tra privati e transazioni commerciali, tra residenti e non residenti e così via. E’ vero che l’attuale livello italiano parrebbe coincidere con quello più stringente a livello europeo (il caso del Portogallo) e dunque, comunque la si guardi, alzare il tetto a 3.000 euro avvicinerebbe il Paese ad una prassi continentale più lasca. Su questo tema però non si può veramente parlare di una “media europea”.



Il verdetto



In breve: il riferimento a una “media europea” pare azzardato, anche se è vero che l’attuale limite italiano è il più restrittivo dell’Ue, insieme a quello portoghese. La scelta dell’esempio francese è però poco felice, dal momento che il Paese ha di recente ridotto il limite da 3.000 a 1.000 euro, l’inverso di quello che propone Renzi. Per Pagella Politica la dichiarazione è valutata con un “Pinocchio andante”.