Durante una lunga intervista col direttore di Sky TG24 Sarah Varetto, il ministro Boschi affronta, tra le altre cose, anche la questione delle regole di bilancio europee e di come queste potranno influire sui piani di riduzione della pressione fiscale recentemente annunciati dal Premier Renzi. Il ministro prima ricorda che l’Italia rispetta il parametro europeo sul deficit di bilancio, dopo si sbilancia sull’unicità della situazione italiana nel contesto europeo.



Cos’è il 3% e chi lo deve rispettare



La “regola del 3%” fa parte dell’architettura economica dell’Unione Europea sin dal 1997, quando fu firmato il Trattato di Maastricht. Semplificando, questa regola richiede che la differenza tra uscite e entrate (deficit) dello Stato non superi il 3% del Pil. Una violazione prolungata del parametro può portare a ricevere delle sanzioni: nonostante ciò, molti sono i Paesi ‘sregolati’.



Com’è messa l’Italia rispetto al resto d’Europa?



Secondo i dati della Commissione Europea di fine aprile 2015, l’Italia ha (appena) rispettato il parametro nel 2014, con un deficit pari ad esattamente il 3,0% del Pil. Per il 2015 la Commissione prevedeva un deficit del 2,6%, ma questo era prima dei tagli alle tasse annunciati dal Premier all’Assemblea Pd. E’ quindi vero (anche se a malapena) che l’Italia ha rispettato il parametro del 3% nel 2014 – e infatti la Commissione non ha al momento una procedura di deficit eccessivo aperta nei confronti del nostro Paese.



Guardando i dati 2014 l’Italia non è però l’unico Paese “insieme alla Germania” a rispettare le regole. Altri 8 Paesi si aggiungono alla lista dei virtuosi nella sola Eurozona, e 6 nel resto dell’Unione. Su 28 Paesi dell’Ue, sono quindi 14, oltre a Germania a Italia, a rispettare la regola del 3% nel 2014. L’unicità di cui parla Boschi non esiste: l’Italia si trova nella stessa situazione – rispettare le regole sul deficit – di metà dei Paesi dell’Unione. Anche il confronto con la Germania è alquanto azzardato, dal momento che i tedeschi hanno registrato un avanzo (quindi maggiori entrate che uscite) pari allo 0,7% del Pil.



Il dato del 2015 è ancora indicativo, ma la Commissione ad aprile prevedeva per 22 Paesi su 28 il rispetto del parametro di Maastricht. Nel grafico sottostante riassumiamo i dati per i Paesi della sola Eurozona.



graph



Verdetto



E’ vero che l’Italia nel 2014 ha rispettato il limite del 3% per il rapporto deficit/Pil, e che la Commissione ad aprile ha previsto che questa situazione si ripetesse per l’anno in corso. E’ però falso sostenere che nell’intera Ue soltanto il nostro Paese e la Germania sono nella condizione di rispetto delle regole, visto che 16 Paesi sui 28 membri dell’Ue hanno registrato un deficit del 3% o inferiore nel 2014. “Nì”.