“Siamo tutti in default” dice Grillo, anche i Paesi del Nord in cui si iniziano a intravedere i primi segnali di crisi, secondo il leader pentastellato. Uno di questi campanelli d’allarme sarebbe il numero degli scioperi che, in base a quanto sostenuto da Grillo, sarebbe raddoppiato nel giro di un anno.



Germania, Paese di scioperanti?



Per verificare quanto detto dal comico, ci affidiamo all’Istituto europeo dei sindacati (European Trade Union Institute), che riporta tutti i dati disponibili sugli scioperi in Europa. Lo stesso sito ci rimanda alla fonte ufficiale per la Germania, l’archivio del Wsi, l’Istituto di ricerca economica e sociale che raccoglie tutte le informazioni e le statistiche relative alle politiche sindacaliste e ai contratti collettivi nel Paese.



In mancanza di dati semestrali, ci affidiamo a quelli più aggiornati sul numero di scioperi in Germania, riferiti a tutto il 2014 e al 2013. Il Wsi spiega che ci sono stati 214 scioperi nel 2014, mentre nel 2013 se ne sono contati 218: numeri sostanzialmente uguali. Tuttavia, siccome gli scioperi nel 2014 hanno colpito un numero limitato di imprese, il totale di giorni persi – e il numero di scioperanti – è sceso rispetto a quelli del 2013.



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Abbiamo poi preso in considerazione i dati ufficiali del governo, ovvero quelli del Bundesagentur für Arbeit, l’Ufficio federale del lavoro, che raccontano una storia leggermente diversa. Secondo l’ufficio, che non presenta il numero di scioperi ma il numero di giorni non lavorati, nel 2013 questo era 149.584, mentre nel 2014 sono saliti a 154.745. Possiamo quindi rilevare un aumento ma non un raddoppio dei giorni non lavorati.



Cosa avviene nel 2015?



Non possiamo ignorare la previsione del Wsi per il 2015, secondo il quale il declino degli scioperi osservato nel 2014 probabilmente lascerà spazio ad un incremento degli stessi nel 2015. Già quest’anno abbiamo potuto assistere, per esempio, allo sciopero indotto dal sindacato dei ferrovieri tedesco, Gdl, lo sciopero più lungo – come riporta la BBC- nei 21 anni di storia della Deutsche Bahn, la linea ferroviaria tedesca. Ricordiamo, tra gli altri, anche lo sciopero dei piloti Lufthansa a marzo di quest’anno.



Una stima degli esperti dell’Istituto di Ricerca economica di Colonia sembra confermare quanto previsto dal Wsi. Nei primi sei mesi del 2015 sarebbero infatti 944 mila i giorni di lavoro persi a causa di diversi scioperi, quasi sei volte il numero di giorni persi l’anno precedente. Lo stesso istituto afferma però che la situazione nella seconda metà dell’anno dovrebbe rasserenarsi.



Il Verdetto



Beppe Grillo prova a far luce sul cambiamento sociale che sta avvenendo in Europa, focalizzandosi non solo sul fenomeno greco di Tsipras e del suo partito, Syriza, ma anche sulla Germania. Non essendo chiara l’origine dei suoi dati, abbiamo fatto una rassegna dei dati disponibili, e i risultati sono diversi. Se il Wsi osserva una diminuzione di scioperi e di giorni non lavorati tra il 2013 ed il 2014, l’Ufficio federale del lavoro- pur non presentando il numero di scioperi – riporta un aumento del numero di giorni non lavorati e questi sono ben lontani da rappresentare un raddoppio. Per il 2015 abbiamo a disposizione solo delle stime che indicano un aumento – anche più di un raddoppio – del numero di giorni non lavorati (non il numero di scioperi), non sufficienti a garantire che quanto detto da Grillo sia vero.





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