Ospite a Ballarò, Giorgia Meloni torna a sparare a zero sulla moneta unica, uno dei suoi tanti cavalli di battaglia. La leader di Fratelli d’Italia/An afferma che tutte le economie che hanno adottato l’euro sarebbero cresciute meno di quelle che hanno mantenuto la propria moneta. Meloni non opera alcun distinguo, non specifica economie grandi o piccole, non fa una questione di medie. E’ assoluta e tranchant. E così come fu circa un anno fa, il verdetto non può essere che negativo.



La moneta unica ha impoverito tutte le nazioni?









Per analizzare la dichiarazione di Meloni usiamo i dati sul Pil pro capite dell’Eurostat e del Fondo Monetario Internazionale. Facendo 100 il loro valore nel 1999 (anno di introduzione della moneta unica come valuta contabile – si vedano qui i nostri calcoli), vediamo quali economie sono cresciute di più e quali di meno nei 15 anni successivi. E’ immediatamente evidente che solo un Paese ha un Pil pro capite inferiore al livello del 1999: l’Italia. Tutte le altre sono oggi più ricche di quanto non fossero nel 1999, euro o non euro (persino la Grecia!)



Le nazioni nella zona euro e quelle fuori



Vediamo se è vera la seconda parte della dichiarazione di Meloni, ovvero che “tutte le nazioni che stanno all’interno della zona euro sono […] cresciute meno di quelle che stavano al di fuori”. In realtà, come si può vedere nel grafico elaborato dai dati sopracitati, delle 5 economie attualmente nell’Ue cresciute di più dal 1999, 3 hanno l’euro (i Paesi Baltici) e due non ce l’hanno (Bulgaria e Romania). Le ultime quattro economie in classifica sono tutte in eurolandia – Cipro, Portogallo, Grecia e Italia – ma la quint’ultima è la Danimarca che l’euro non l’ha adottato. Per citare qualche altro esempio non possiamo dimenticare l’Irlanda, che con l’euro è cresciuta più del Regno Unito con la sua sterlina; oppure la Slovacchia e la Slovenia che hanno registrato un miglioramento rispetto alla Svezia che ha la corona.



Ciò non toglie che in termini aggregati l’Eurozona sia cresciuta meno dei Paesi che non hanno abbracciato la moneta unica e guardando il grafico se ne comprende anche il perché: la maggior parte delle economie con l’euro cresciute tanto sono tra le più piccole. Tuttavia Meloni non distingue tra Stati grandi e piccoli, anzi ci fornisce un’analisi piuttosto categorica: secondo lei nessuna economia con l’euro ha avuto un avanzamento rispetto a quelle senza euro. E i dati non possono che smentirla.



Come se non bastasse, l’eccezione che fa Meloni non è tanto eccezionale. Sono ben sei le economie con l’euro progredite più della Germania. Sicuramente il Paese tedesco è andato meglio delle altre grandi economie dell’Eurozona (Francia, Spagna, Italia); ma Meloni non ha aggiunto questo tipo di precisazione.



graph



Per completezza di informazione, occorre segnalare che alcuni di questi Paesi non erano tra i membri originari dell’Eurozona (anche se per il processo di avvicinamento alla moneta unica richiede un tasso di cambio legato all’euro per molti anni. Si veda a titolo d’esempio l’Estonia) Inoltre la crisi dell’Eurozona si è scatenata nel 2009/2010, ragion per cui, per non tralasciare nulla, abbiamo ripetuto l’esercizio di cui sopra con i Pil pro capite dei Paesi dell’Ue, partendo dall’anno 2009. Il risultato cambia di poco, per quanto concerne questa analisi: le economie con l’euro occupano 4 delle prime 5 posizioni nella graduatoria di quelle sviluppate di più dal 2009, e 6 delle prime 10.



graph





Il verdetto



Non è vero che la moneta unica ha “impoverito tutti” in termini assoluti, visto che il Pil pro capite è più alto di quello del 1999 in tutte le economie dell’Eurozona – eccezion fatta per l’Italia. E’ inoltre falso asserire che tutte le economie con l’euro (tranne la Germania) sono cresciute meno di quelle senza. Meloni avrebbe potuto argomentare in modo più dettagliato e distinguere, per esempio, le economie più grandi da quelle più piccole, oppure dire che l’Eurozona in media è cresciuta meno dell’aggregato dei Paesi extra-Eurozona. Ma non lo ha fatto. Ci sono Paesi con l’euro la cui economia ha avuto un notevole miglioramento (i Baltici, la Slovacchia, l’Irlanda) e altri che senza l’euro hanno registrato una minore crescita (in particolare la Danimarca). Nel dire “tutte le nazioni che stanno all’interno della zona euro sono in questi anni cresciute meno di quelle che stavano al di fuori della zona euro” Meloni travisa la realtà e si fa portatrice di un messaggio sbagliato, di una “Panzana pazzesca”.