Si torna a parlare dei debiti della pubblica amministrazione verso le imprese. Brunetta attacca l’operato del governo Renzi, reo di non aver mantenuto le scadenze promesse sul rimborso dei debiti della pubblica amministrazione. Vediamo se la ricostruzione di Brunetta regge.



La promessa



Il 12 marzo 2014 il Premier in conferenza stampa si impegnava così: “22 miliardi li hanno già pagati i governi precedenti. Noi entro luglio sblocchiamo tutto” [min. 13:00].



Due giorni dopo Renzi è protagonista di un siparietto con Bruno Vespa a Porta a Porta in cui, tra le altre cose, fa slittare la data ulteriormente: “21 settembre – San Matteo – se noi paghiamo tutti i debiti della pubblica amministrazione Bruno Vespa fa a piedi Firenze-Monte Senario”. Sono passati ormai sette mesi dalla scadenza del 21 settembre: a che punto siamo? Prima di tirare le somme facciamo un passo indietro.



A quanto ammontano i debiti della pubblica amministrazione?



In breve: non si sa. Come riporta il sito della Camera, “al momento non esistono dati certi sull’ammontare dei debiti delle pubbliche amministrazioni verso le imprese. Secondo quanto riferito nel corso della audizione della Banca d’Italia […] ciò sarebbe imputabile al fatto che nel nostro Paese gli attuali sistemi contabili delle pubbliche amministrazioni non permettono una rilevazione sistematica ed esaustiva dei debiti commerciali”.



In mancanza di dati certi, Bankitalia stimava i debiti per un valore di 90 miliardi, a fine 2011. E’ lo stesso Renzi a citare questa cifra nella conferenza stampa del 12 marzo, mentre precisa che al Ministero dell’Economia non la pensano allo stesso modo. Come ha dichiarato il ministro Padoan in un’intervista al Sole 24 Ore: “la cifra da aggredire che noi prendiamo a riferimento è di 60 miliardi”. Si tratta di una distinzione importante perché all’apparenza indica una mancanza di unità all’interno del governo sull’obiettivo da raggiungere, e di conseguenza rende più complicato anche misurare i risultati ottenuti.



Com’è andata?



Lo riassume bene il sito del Ministero dell’Economia. Gli ultimi tre esecutivi hanno adottato una serie di provvedimenti per stanziare le risorse – e gradualmente rimborsare – i debiti della pubblica amministrazione verso le imprese maturati al 31 dicembre 2012.



  • Il governo Monti ha messo a disposizione circa 40 miliardi (decreto legge n. 35 del 2013).

  • Il governo Letta ha stanziato 7,7 miliardi (7,2 miliardi con il decreto legge n. 102 del 2013, e 0,5 miliardi con la Legge di Stabilità 2014).

  • Il governo Renzi ha assegnato risorse per ulteriori 9,3 miliardi (decreto legge n. 66 del 2014).



Lo Stato ha dunque allocato circa 57 miliardi di euro per il biennio 2013-2014. Le risorse stanziate devono essere successivamente erogate agli enti debitori – amministrazione centrale ma anche enti locali come Regioni, Province e Comuni – e infine concretamente pagate alle imprese creditrici.



Secondo l’ultimo aggiornamento del Mef, dei 57 miliardi messi a disposizione ne sono stati erogati agli enti debitori 42,8, di cui 36,5 miliardi risultano effettivamente pagati. Il grafico sottostante (dati Mef) riporta il progresso nei pagamenti a partire dal 2013. Come dice Brunetta, dei 36,5 miliardi pagati soltanto il pagamento di 13,7 miliardi è avvenuto durante il governo Renzi.



graphPer riassumere i risultati:



  • -se prendiamo la stima dei 90 miliardi citata da Bankitalia e ripresa da Renzi (nonché da Brunetta nella sua dichiarazione), il governo si sarebbe impegnato a completare l’opera iniziata dai predecessori, saldando un debito di circa 67,5 miliardi. Avendo finora effettivamente versato soltanto 13,7 di questi 67,5 miliardi, il governo ha pagato solo il 20% della cifra su cui si era impegnato;

  • se prendiamo la stima del Mef di 60 miliardi di debiti delle pubbliche amministrazioni, il governo avrebbe dovuto saldarne circa 37,5. Pertanto, con i 13,7 miliardi pagati avrebbe pagato il 37% della cifra su cui si era impegnato.



Il verdetto



Brunetta ha ragione: per quanto un’accelerazione ci sia stata e nonostante i proclami, il governo è ancora lontano dal mantenere la promessa di pagare tutti i debiti delle pubbliche amministrazioni, anche prendendo a riferimento l’obiettivo più cauto del Mef. “Vero”.