
Per quanto il nostro parlamento non brilli certamente ...
"Io rispetto chi sta protestando ma Roma non può tollerare queste manifestazioni. Un mese fa il ministro degli Interni aveva promesso un regolamento sui cortei. Ora sollecito Cancellieri di fare questo regolamento. Solo il ministro può farlo. Noi ci abbiamo provato ma il nostro regolamento è stato impugnato e cancellato al Tar. Guardatevi attorno la situazione è intollerabile".
In un’intervista al Corriere della Sera del 13 settembre 2012, il ministro Cancellieri parla della necessità di fare attenzione che “Roma non diventi un palcoscenico esclusivo per tutte le pur legittime manifestazioni”, constatazione che rivela il desiderio di controllare il numero delle manifestazioni della capitale, seppur non necessariamente un chiaro intento. Dichiarazione condivisa dal sindaco Alemanno, il quale lamenta gli intralci giuridici alle ordinanze comunali che vietano lo svolgimento di cortei nel centro storico della capitale. Ma sarà vero? A quanto pare sì. L'annullamento del Tar del Lazio è stato deciso perché trovato in contraddizione con l'art. 17, comma 3 della Costituzione, il quale dispone che delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica. Insomma, "Vero" sulla sentenza del Tar, non proprio sulla promessa del ministro Cancellieri.
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