Il 21 settembre su Facebook è stata pubblicata una foto che mostra un cordone di polizia davanti ad una folla. Nel testo che accompagna l’immagine si legge che gli hotspot a Lampedusa sarebbero «al collasso» e che sarebbe stato vietato alle forze di polizia e alla stampa di rendere nota una situazione che è «fuori controllo». Il riferimento è agli sbarchi di migranti che, nelle ultime settimane, hanno portato l’isola a vivere una situazione di emergenza per il sovraffollamento all’interno dell’hotspot.


Questa notizia è fuorviante. La foto è vera, ma non è stata scattata a Lampedusa a settembre 2019.


L’immagine risale a 8 anni fa, come si può verificare qui. La didascalia ufficiale spiega che l’immagine è stata scattata il 28 marzo 2011 a Lampedusa quando, a seguito delle crisi politiche in Tunisia e Nord Africa, migliaia di migranti sono sbarcati sull’isola siciliana.


Non è poi vero che oggi c’è un divieto per «polizia e stampa» di parlare degli sbarchi che avvengono a Lampedusa. Il 20 settembre 2019 Elvio Vulcano – portavoce nazionale di LeS (sindacato di Polizia) – ha puntualizzato, nel corso di un’intervista, che il nuovo flusso di migranti a Lampedusa stava «mettendo a dura prova le Forze dell’ordine, la cui organizzazione, se nessuno vi metterà riparo, a breve collasserà». Il giorno prima, il 19 settembre 2019, Stefano Paoloni – segretario generale del sindacato autonomo di polizia (Sap) – aveva denunciato che i continui sbarchi degli ultimi giorni avevano mandato il sistema sicurezza «in tilt» e che «il personale non è sufficiente per gestire la situazione». Anche i media hanno parlato di Lampedusa e della situazione dell’hotspot, come si può vedere qui, qui, qui, qui, qui e qui.


Infine la situazione dell’hotspot, secondo quanto riportato il 22 settembre 2019 dal sindaco di Lampedusa Totò Martello, «sta tornando alla normalità» grazie ai trasferimenti dei migranti presenti in strutture che si trovano fuori dall’isola.