Il 4 luglio su Facebook è stata pubblicata un’immagine composta da due foto. Nella prima si vede un volto di una ragazza con un testo in cui si legge: «Italiana aiuta 8 migranti a passare il confine francese. 6 anni di carcere».

Nella seconda immagine compare invece il volto della comandante della Sea-Watch 3 Carola Rackete, e si fa il paragone con la vicenda della nave della Ong tedesca che per 16 giorni è rimasta in mare per poi far sbarcare 42 migranti a Lampedusa. Dopo lo sbarco, Rackete è stata inizialmente arrestata in flagranza di reato, poi è stata rilasciata dal Giudice delle indagini preliminari e l’arresto non è stato convalidato, perché è stato escluso il reato di resistenza e violenza a nave da guerra, mentre la resistenza a pubblico ufficiale è stata ritenuta giustificata da una «scriminante» legata all’avere agito «all’adempimento di un dovere».

La notizia che la donna italiana è stata condannata in Francia con 6 anni di carcere è però falsa.

La ragazza in foto infatti si chiama Francesca Peirotti e nel 2018 è stata condannata a 6 mesi di carcere con sospensione condizionale della pena dal tribunale di Aix en Provence per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in territorio francese perché l’8 novembre 2016 aveva trasportato su un furgoncino da Ventimiglia a Nizza un gruppo di 8 migranti, tra cui un neonato.

Inoltre, la stessa Peirotti, in un’intervista a La Repubblica, ha dichiarato che la sua storia non può essere paragonata a quella della comandante della Sea-Watch 3 perché si tratta di vicende diverse.