Il 22 maggio su Facebook è stata pubblicata una foto di una signora anziana che tiene in mano un cartello con scritto: «Quando mio marito è arrivato in America l’anno disinfettato con il DDT non gli hanno dato un cazzo e si è dovuto fare un culo così per campare. Io l’ho raggiunto dopo 20 anni. Oggi in Italia mantenete tutti i vagabondi che arrivano. Noi siamo stati trattati come animali, non loro».
Questa immagine è falsa, perché è stata modificata. L’immagine originale, infatti, fa parte di una campagna pubblicitaria ideata nel 2011 e mostra la zia di uno dei creatori argentini del progetto con in mano dei cartelli in cui si leggono suggerimenti «su come districarsi tra social network e application», spiegava La Repubblica all’epoca. Nella foto, la signora ha in mano un cartello in cui si legge in realtà: «Non fidarti di nessuno che usa Xing come principale social media», come si può verificare qui.
No, l’Ansa non ha pubblicato la notizia di una task force per l’emergenza coronavirus guidata da Mario Draghi