Il 14 marzo su Facebook è stato pubblicato un video in cui si vede del liquido nero fuoriuscire da una pompa in una spiaggia a Marina di Grosseto, in Toscana, e finire in mare. Nel filmato, due uomini – che si definiscono «Iene maremmane» – spiegano che si tratta di un «danno ambientale», essendo i liquindi sversati sostanze inquinanti provenienti dal porto vicino. Il video è accompagnato da questo commento: «Come si può inquinare così? Guardate che schifo! Grosseto Mare!».

Come avevamo spiegato in un precedente articolo, questa notizia è falsa e gli autori del video sono stati rinviati a processo per diffamazione, calunnia e procurato allarme.

Il video in questione è stato pubblicato originariamente ad aprile 2016 e come spiegava all’epoca il giornalista scientifico Gianluca Dotti su Wired il liquido ripreso era in realtà sabbia mista ad acqua: «A pochi giorni dall’inizio della stagione balneare, come accade ormai da oltre un decennio, la sabbia che durante l’inverno si è sedimentata nei pressi degli scogli e all’interno del porto viene trasferita di nuovo sulla costa attraverso lunghe tubazioni con delle elettro-pompe o delle moto-pompe aspiratrici, tramite un’operazione di drenaggio. Non c’è dunque alcun fenomeno di inquinamento legato a idrocarburi e nemmeno, come altri avevano ipotizzato, di liquami gettati in mare».

Inoltre, le autorità avevano confermato la liceità delle operazioni riprese e l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat) aveva stabilito, in base a diverse analisi, che non c’era stato nessun inquinamento e che l’accusa delle cosiddette “Iene Maremmane” era del tutto infondata. Lo scorso maggio, infine, per la pubblicazione di quel video, i due uomini sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di diffamazione, calunnia e procurato allarme.