Il 15 ottobre il sito Tg Quotidiano ha pubblicato un articolo intitolato “Ornella, italiana morta di stenti dopo essere stata rifiutata dalla Caritas perché ‘non profuga’”.

Nel testo, si legge che tre anni fa sarebbe morta Ornella Tassi, una signora che viveva per strada a Savona. Tg Quotidiano scrive che all’epoca la clochard sarebbe stata «rifiutata dalla Caritas perché voleva portare con sé al caldo anche il suo inseparabile cagnolino», aggiungendo anche che «se fosse stata una migrante, un posto per lei il Comune o la Caritas, indipendentemente dal voler portarsi dietro il cane o no, lo avrebbero trovato subito».

Questa notizia è però proposta con un titolo falso. Come si legge all’interno dello stesso pezzo di Tg Quotidiano, è un’opinione del sito che la donna fosse stata respinta dalla Caritas perché non profuga, e non un fatto realmente accaduto.

Tg Quotidiano cita anche un articolo del quotidiano La Stampa, che sarebbe stato scritto il 15 ottobre 2015, in cui si raccontava la storia di Ornella Tassi. Nella parte del pezzo ripreso da Tg quotidiano si legge:

«All’anziana un posto al caldo dove dormire glielo avevano anche trovato nel centro di prima accoglienza della Caritas, ma nella struttura gli animali non erano ammessi, così le regole rigide valgono solo per gli italiani in difficoltà, se fosse stata profuga avrebbero chiuso un occhio. Ornella Tassi per non separarsi dal suo adorato cagnolino, aveva scelto la scomodità della vita da barbona».

Aprendo però l’articolo della Stampa – pubblicato il 10 ottobre di tre anni fa, non il 15 – la frase «le regole rigide valgono solo per gli italiani in difficoltà, se fosse stata profuga avrebbero chiuso un occhio» non compare, mentre viene spiegato che il centro di prima accoglienza della Caritas aveva accettato Ornella, ma che non c’era posto per il suo cane esclusivamente per questioni igieniche:

«All’anziana un posto al caldo dove dormire glielo avevano anche trovato nel centro di prima accoglienza della Caritas, ma nella struttura gli animali (per ragioni igieniche) non erano ammessi e così Ornella Tassi per non separarsi dal suo adorato cagnolino, aveva scelto la scomodità della vita da barbona», si legge nell’articolo della Stampa.