Il 18 settembre, il sito Tg-quotidiano ha pubblicato un articolo intitolato: “Iniziati contagi di tubercolosi in classe: vaccinazioni inutili, troppi profughi ammalati”.

Il testo spiega che in Brianza, una parte della Lombardia, uno studente di una scuola media sarebbe stato colpito da tubercolosi polmonare in una città con un alto tasso di immigrati. Per questo motivo, la sua intera classe si sarebbe dovuta presentare all’ospedale di Desio per sottoporsi a controlli e test medici.

Tg-quotidiano scrive inoltre che la situazione sarebbe sotto controllo, «anche se l’attenzione da parte dell’Ats Brianza resta alta considerata l’alta contagiosità della malattia che si trasmette mediante un batterio tramite starnuto, saliva o colpo di tosse». Ad accompagnare l’articolo, c’è anche una foto, che mostra un ragazzo nero, all’interno di un edificio, vicino a un uomo con addosso una tuta bianca e una mascherina protettiva.

La notizia dei contagi però è falsa. Vediamo perché.

Innanzitutto, non c’è corrispondenza tra il titolo e il contenuto dell’articolo di Tg-quotidiano. Leggendo il pezzo, si scopre che il ragazzo colpito da tubercolosi non ha ancora contagiato nessuno, come invece si legge nel titolo. L’intera classe è stata sottoposta a controlli, di cui però non vengono forniti i risultati. Inoltre, si legge anche che la situazione è stata definita sotto controllo.

Tg quotidiano indica come fonte un articolo del quotidiano Il Giorno del 18 settembre. Il pezzo in questione racconta che uno studente di Varedo, un comune in provincia di Monza, è stato colpito da tubercolosi polmonare e che l’intera classe è stata condotta nell’ospedale di Desio «per escludere eventuali contagi».

Quindi, come si apprende dalla stessa fonte citata da Tg quotidiano, al momento della pubblicazione dell’articolo non si erano registrati contagi in classe. Il Giorno specifica anche che non tutte le persone contagiate si ammalano: «Mediamente solo il 10-15% degli infettati sviluppa la malattia. In Brianza lo scorso anno i casi di tubercolosi sono stati 80, in linea con l’andamento dell’infezione negli ultimi otto anni, escludendo i picchi del 2008 (132 casi) e 2010 (118)».

Il giorno dopo, il Servizio di sorveglianza malattie infettive dell’Agenzia di tutela della salute di Monza ha comunicato che «al momento nessuno ha manifestato la malattia e non c’è alcun pericolo igienico-sanitario», aggiungendo inoltre che quello dello studente colpito da tubercolosi polmonare è «un caso isolato» e che il ragazzo «non è più contagioso e può frequentare scuola e luoghi pubblici senza alcun rischio».

C’è poi un altro elemento su cui fare chiarezza: il presunto ruolo dei profughi in questa storia. Tg-quotidiano sembra collegare il falso contagio di tubercolosi con la presenza di “troppi profughi ammalati”.

Negli articoli dei quotidiani nazionali e locali – compreso quello del Giorno – non c’è però alcun riscontro di questo collegamento. Nei pezzi, non si fa riferimento alla presenza di migranti in città come possibile causa dietro la tubercolosi polmonare che ha colpito il ragazzo, come si può vedere qui, qui, qui, qui.

Infine, è utile ricordare che lo scorso 14 settembre il ministro della Salute Giulia Grillo aveva chiarito che «in Italia non c’è alcun allarme per la tubercolosi in relazione alla presenza di migranti».

Per quanto riguarda la foto inserita da Tg-quotidiano, bisogna specificare che è vera, ma usata fuori contesto. La foto è un’immagine d’archivio, utilizzata per esempio dal quotidiano Il Resto del Carlino il 6 febbraio 2017, e quindi non collegata con il fatto di cronaca accaduto in Brianza.