«Nel secondo trimestre del 2020 l’economia si è contratta a un tasso paragonabile a quello registrato dai maggiori Paesi durante la seconda guerra mondiale»
L’affermazione di Draghi è più o meno imprecisa a seconda dei Paesi che si prendono in considerazione e di cosa si intende per «paragonabile». C’è poi da tenere in considerazione che stiamo paragonando dati trimestrali, quelli del 2020, a dati annuali (non abbiamo trovato infatti dati trimestrali riferiti al periodo della seconda guerra mondiale, periodo per cui i dati sul Pil sono piuttosto difficili da ottenere e di affidabilità solo parziale).
Le differenze metodologiche tra i vari studi di storia economica rendono piuttosto difficili i confronti e ottenere dati sicuri, per cui rimane comunque un certo margine di incertezza: ma di certo sia durante la seconda guerra mondiale che nei mesi dell’epidemia del nuovo coronavirus ci sono stati cali significativi.
In particolare, l’Italia nel secondo trimestre del 2020
ha fatto registrare rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente un calo del Pil pari al 17,3 per cento. Durante il conflitto mondiale, secondo
uno studio comparativo di Mark Harrison, professore di Economia dell’Università di Warwick – nell’anno di maggior calo per il Pil dell’Italia (il 1945 rispetto al 1944) la differenza in negativo
era stata del 21,4 per cento.
Secondo dati più recenti e riferiti solo all’Italia, come quelli contenuti in Ascesa e declino di Emanuele Felice (2018), il calo più significativo del Pil italiano durante la guerra
è invece avvenuto tra il 1942 e il 1943, quando diminuì in percentuale del 15 per cento abbondante (un dato dunque più vicino a quello del secondo trimestre del 2020).
La Francia, che nel secondo trimestre del 2020
ha registrato un calo del Pil pari al 19 per cento, tra il 1943 e il 1944 (anno di maggior calo)
aveva visto il suo Pil scendere del 15,5 per cento (di nuovo secondo i dati riportati da Harrison). La Germania nel secondo trimestre 2020
ha visto il suo Pil calare, sempre rispetto allo stesso periodo del 2019, dell’11,7 per cento, contro il -29 per cento
del 1945 rispetto al 1944. Il Regno Unito, infine,
ha fatto segnare un -21,7 per cento di Pil nel secondo trimestre 2020 contro un -4,3 per cento
tra il 1944 e il 1945.
Possiamo insomma dire – basandoci sui dati di Harrison, che come visto ad esempio per l’Italia non sono comunque pacifici – che per l’Italia e per la Francia il calo del Pil registrato nel secondo trimestre 2020 sia in effetti vicino a quello registrato negli anni peggiori per l’economia della seconda guerra mondiale. Per la Germania, uscita devastata dalla guerra, la crisi attuale è sì grave ma non è paragonabile a quella vissuta nel 1945. Per il Regno Unito la situazione invece è diametralmente opposta: la crisi causata dalla pandemia sta avendo un impatto sul Pil decisamente superiore a quello del secondo conflitto mondiale.