Il 27 ottobre 2019, si sono tenute le elezioni regionali in Umbria, dove ha vinto la candidata del centrodestra Donatella Tesei con il 57,5 per cento dei voti (255.158 preferenze in totale).

Sono state elezioni molto discusse, perché considerate il primo test politico dell’alleanza tra Pd e M5s, attualmente insieme a livello nazionale e riproposta anche in Umbria.

Abbiamo verificato cinque dichiarazioni di politici provenienti da vari schieramenti per scoprire se quanto si è detto a commento del voto umbro è vero o meno.

I voti del Movimento 5 stelle

Ospite a Cartabianca su Rai3, il 29 ottobre il leader della Lega Matteo Salvini ha detto (min. -1:49:04) che i 5 Stelle «in Umbria hanno dimezzato i voti che già avevano dimezzato».

Se si prendono in considerazione le ultime tornate elettorali, l’ex ministro ha ragione.

Alle europee del 26 maggio 2019, il M5s ha raccolto 65.718 voti, più del doppio delle 30.953 preferenze prese alle regionali di domenica scorsa. Alle politiche del 4 marzo 2018, i voti raccolti dal M5s erano stati 140.731 per le elezioni della Camera e 128.101 per il Senato.

Se invece si considerano soltanto le elezioni regionali tenute negli ultimi anni in Umbria, come metro di paragone abbiamo solo il voto del 31 maggio 2015, la prima volta in cui il M5s aveva partecipato alle regionali in questa area di Italia.

All’epoca, i 5 Stelle raccolsero 51.203 preferenze, oltre 20 mila in più di quelle ottenute il 27 ottobre scorso.

I voti di Fratelli d’Italia

Il 29 ottobre, la leader di Fratelli d’Italia (FdI) Giorgia Meloni ha scritto su Facebook che «Fratelli d’Italia è l’unico partito italiano che cresce in Umbria, sia in percentuale sia in voti assoluti». È davvero così?

FdI ha raccolto 43.443 voti (10,4 per cento), più del doppio dei 21.931 voti (6,24 per cento) delle regionali del 2015. Ma c’è un altro partito che è cresciuto sia in voti assoluti che percentuali, e più di Fdi: è la Lega.

Il partito di Matteo Salvini ha infatti ottenuto 154.413 preferenze (36,9 per cento), più del triplo di quelle prese quattro anni fa, quando con i suoi 49.203 voti (14 per cento) era stato comunque il partito più votato della coalizione di centrodestra, davanti a Forza Italia e FdI.

Nove vittorie consecutive del centrodestra?

Il 28 ottobre, il senatore del Pd Daniele Manca ha scritto su Facebook che le «regioni consecutive vinte dal centrodestra» sono «nove».

Nel 2019, si sono tenute 5 elezioni regionali – comprese quelle in Umbria – tutte vinte dalla coalizione di centrodestra: Piemonte (con Alberto Cirio, il 26 maggio); Basilicata (con Vito Bardi, il 24 marzo); Sardegna (con Christian Solinas, 24 febbraio); Abruzzo (con Marco Marsilio, il 10 febbraio).

Nel 2018, si sono tenute le elezioni in 6 regioni. Le ultime in ordine cronologico sono state quelle del 21 ottobre 2018, nelle due province autonome del Trentino-Alto Adige. In quella di Trento, a vincere è stato il candidato del centrodestra Maurizio Fugatti. Nella provincia autonoma di Bolzano, la vittoria è andata al candidato del Partito popolare sudtirolese (Svp) Arno Kompatscher.

Alle elezioni regionali in Valle d’Aosta del 22 maggio 2018, il partito più votato è stato l’Union Valdotaine (19,25 per cento), seguito dalla Lega Salvini Vallée D’Aoste (17,07 per cento) che aveva corso da sola e non in coalizione.

Nelle due precedenti elezioni di Friuli-Venezia Giulia (29 aprile 2018) e Molise (22 aprile 2018) a vincere era stato il centrodestra, rispettivamente con i candidati Massimiliano Fedriga e Donato Toma.

Il 4 marzo 2018 – giorno delle elezioni politiche – si è votato anche per il rinnovo del consiglio comunale in due regioni: in Lombardia ha vinto il centrodestra con Attilio Fontana; in Lazio il Partito democratico con l’attuale segretario Nicola Zingaretti.

Ricapitolando: se si escludono i casi particolari di Trentino Alto-Adige (due province autonome) e Valle d’Aosta (dove il centrodestra non si è presentato unito), la vittoria in Umbria del centrodestra è l’ottava consecutiva, non la nona.

Quante governatrici donna ci sono?

Il 29 ottobre, il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia (M5s) ha fatto i complimenti a Tesei per la vittoria su Facebook, sottolineando che «solo 2 presidenti di regione su 20 in Italia appartengono al “gentil sesso”». In realtà non è così: ad oggi Tesei è l’unica presidente di Regione donna in Italia.

Nelle 11 Regioni viste sopra, non ci sono governatrici donna. E così anche nelle restanti 9: in Liguria c’è Giovanni Toti (centrodestra); in Veneto Luca Zaia (centrodestra); in Emilia-Romagna Stefano Bonaccini (centrosinistra); in Toscana Enrico Rossi (centrosinistra); nelle Marche Luca Ceriscioli (centrosinistra); in Campania Vincenzo De Luca (centrosinistra); in Sicilia Nello Musumeci (centrodestra); in Calabria Gerardo Mario Oliverio (centrosinistra); in Puglia Michele Emiliano (centrosinistra).

Quanti abitanti ha l’Umbria

Il 28 ottobre, a poche ore dalla chiusura delle urne, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha commentato la sconfitta dell’alleanza Pd-M5s in Umbria, dicendo che «sarebbe un errore interrompere questo esperimento per via di una Regione che ha il 2 per cento della popolazione nazionale». Abbiamo verificato e Conte è impreciso.

Secondo i dati Istat, la popolazione residente in Italia al 1° gennaio 2019 è di 60.359.546 persone, mentre la popolazione umbra è di 882.015 persone: l’1,45 per cento.

Il dato non torna anche se si restringe il calcolo ai soli aventi diritto di voto. Secondo i dati del Ministero dell’Interno, al 30 giugno 2019 il totale degli aventi diritto al voto in Italia in quel momento era di 51.403.673 persone, mentre il totale riferito alla Regione Umbria era di 707.608 persone: l’1,37 per cento.