Il 30 agosto, dopo le consultazioni con il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte, il capo politico del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio ha elencato 20 punti, definiti «programmatici» per la formazione di un nuovo governo con il Partito democratico.

Pochi giorni prima – il 22 agosto – al termine delle consultazioni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Di Maio aveva presentato dieci «obiettivi prioritari dell’Italia», che – come abbiamo verificato in un nostro precedente fact-checking – erano già (quasi) tutti presenti nel Contratto di governo con la Lega.

Ma dei 20 punti ritenuti necessari per accordarsi con il Pd, quanti erano già contenuti nell’accordo con Matteo Salvini, firmato a maggio 2018? Abbiamo verificato con l’aiuto del nostro progetto “Traccia il Contratto” e, con un’unica eccezione, l’elenco di Di Maio era già quasi tutto presente nel Contratto.

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1. Riforma costituzionale

«Taglio del numero dei parlamentari»

Anche nel Contratto tra Lega e Movimento 5 Stelle c’era scritto che «occorre partire dalla drastica riduzione del numero dei parlamentari: 400 deputati e 200 senatori» (Capitolo 20).

E qualcosa era stato fatto: ad oggi, la legge di riforma costituzionale è ferma alla Camera: se i deputati dovessero approvare definitivamente il testo, verrà poi indetto quasi certamente un referendum confermativo.

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2. Manovra finanziaria

«Una manovra equa: stop all’aumento Iva, salario minimo, taglio del cuneo fiscale, sburocratizzazione, famiglie, disabilità e emergenza abitativa»

Tutti questi obiettivi (eccetto l’emergenza abitativa), sono già presenti nel Contratto di governo, dove si leggeva che: bisognava «sterilizzare le clausole di salvaguardia Ue che comportano l’aumento delle aliquote Iva» (Capitolo 11); introdurre «una legge salario minimo orario» (Capitolo 14) ; e attuare «una riduzione strutturale del cuneo fiscale» (Capitolo 14).

Due capitoli del Contratto (il 16 e il 18) erano interamente dedicati alle promesse in tema di politiche per la famiglia e la disabilità.

Un riferimento alla sburocratizzazione era contenuta nel Contratto nel Capitolo 20, dove si leggeva che «per semplificare la vita dei cittadini e delle Istituzioni occorre diminuire drasticamente il numero delle norme in vigore e fare in modo che le leggi siano attuate».

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3. Ambiente

«Un’Italia 100% rinnovabile. Dobbiamo realizzare un Green New Deal che nei prossimi decenni porti l’Italia verso l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia al 100 per cento. Tutti i piani di investimento pubblico dovranno avere al centro la tutela dell’ambiente, la questione dei cambiamenti climatici e la nascita di nuove imprese legate a questo settore. Basta con inceneritori e trivelle, sì all’economia circolare e alla eco-innovazione. Norme contro l’obsolescenza programmata. Una legge su rifiuti zero ed investimenti pubblici sulla mobilità sostenibile»

Nel Capitolo 4 del Contratto (“Ambiente, green economy e rifiuti zero”) si leggeva che «è fondamentale potenziare le azioni attualmente considerate a livello nazionale per il contrasto al cambiamento climatico e per la transizione verso modelli sostenibili di economia e gestione delle risorse rinnovabili», anche se non era messo nero su bianco l’obiettivo dell’Italia «100% rinnovabile»

Secondo l’accordo con la Lega, bisognava comunque «portare la questione ecologica al centro della politica».

Il Green New Deal non era citato nel Contratto, anche perché l’espressione non era ancora diventata famosa: il nome fa riferimento infatti a un programma socio-economico presentato da alcuni deputati democratici negli Stati Uniti a febbraio 2019.

Nel Contratto si leggeva anche di «interventi per accelerare la transizione alla produzione energetica rinnovabile»; e si riteneva necessario «incrementare la produzione da fonti rinnovabili».

Le trivelle invece non erano citate nell’accordo di maggio 2018. Ma c’era un impegno a promuovere l’economia circolare, a scapito degli inceneritori: «Una corretta e virtuosa applicazione dell’economia circolare […] comporta […] una drastica riduzione della quota di rifiuti smaltiti in discarica ed incenerimento, fino ad arrivare al graduale superamento di questi impianti, adottando metodi tecnologicamente avanzati ed alternativi».

L’obsolescenza programmata è una novità dei 20 punti recenti, mentre di «mobilità sostenibile» il Contratto di governoparlava nel Capitolo 27, dedicato a “Trasporti, infrastrutture e telecomunicazioni”.

4. Rai e conflitto di interessi

«Una seria legge sul conflitto di interessi e una riforma del sistema radiotelevisivo»

Tutti e due i punti erano già nell’intesa con Salvini. Il conflitto di interessi: «intendiamo innanzitutto cambiare l’ambito di applicazione della disciplina estendendo l’ipotesi di conflitto oltre il mero interesse economico […] e intendiamo estendere l’applicazione della disciplina a incarichi non governativi» (Capitolo 6); e la riforma della RAI: «Per quanto riguarda la gestione del servizio radio-televisivo pubblico intendiamo adottare linee guida di gestione improntate alla maggiore trasparenza, all’eliminazione della lottizzazione politica e alla promozione della meritocrazia nonché alla valorizzazione delle risorse professionali di cui l’azienda già dispone» (Capitolo 27).

5. Riforma della giustizia

«Dimezzare i tempi della giustizia e riformare il metodo di elezione del Consiglio superiore della Magistratura. I cittadini e le imprese hanno bisogno di una giustizia efficace e veloce»

Mancava un riferimento al «dimezzare i tempi della giustizia», ma la riforma della giustizia in questa direzione era contenuta nel Contratto di governo: il Capitolo 12 era infatti intitolato “Giustizia rapida ed efficiente”, quasi le stesse parole dei 20 punti. Qui si leggeva anche di riformare il Csm e il suo «sistema di elezione».

6. Più autonomia alle Regioni, meno enti

«Autonomia differenziata e riforma degli enti locali. […] Va anche avviato un serio piano di riorganizzazione degli enti locali abolendo gli enti inutili»

«Sotto il profilo del regionalismo, l’impegno sarà quello di porre come questione prioritaria nell’agenda di Governo l’attribuzione, per tutte le Regioni che motivatamente lo richiedano, di maggiore autonomia», prometteva il Contratto tra Lega e M5s nel Capitolo 20.

Era assente invece un riferimento all’abolizione degli enti locali «inutili», una novità dei 20 punti recenti.

7. Legalità

«Carcere ai grandi evasori, lotta alle mafie e ai traffici illeciti. […] Serve una maggiore tracciabilità dei flussi finanziari e un inasprimento delle pene per i reati finanziari, per contrastare i traffici illeciti delle mafie. Contrasto al fenomeno dell’immigrazione clandestina e della tratta degli esseri umani, con politiche mirate dell’Unione Europea nei Paesi di provenienza e transito. Oltre alla modifica del Regolamento di Dublino»

Tutti questi obiettivi sono riscontrabili nel Contratto di governo.

Carcere ai grandi evasori: «Sul piano della lotta all’evasione fiscale, l’azione è volta a inasprire l’esistente quadro sanzionatorio, amministrativo e penale, per assicurare il “carcere vero” per i grandi evasori», si legge nel Capitolo 11. Una sezione era interamente dedicata al “Contrasto alle mafie”.

La parte sul “Gioco d’azzardo” prometteva la «tracciabilità dei flussi di denaro per contrastare l’evasione fiscale e le infiltrazioni mafiose».

Sul fronte dell’immigrazione, il Capitolo 13 (“Immigrazione: rimpatri e stop al business”) conteneva gli stessi impegni di Di Maio elencati dopo le consultazioni con Conte.

8. Sud e banca per gli investimenti

«Un piano straordinario di investimenti per il Sud, anche attraverso l’istituzione di una banca pubblica per gli investimenti che aiuti imprese in tutta Italia e che si dedichi a colmare il divario territoriale del nostro Paese»

Il Capitolo 25 dell’accordo con la Lega è intitolato “Sud”, ma non parla mai di un «piano straordinario di investimenti per il Sud».Qui si legge che «tutte le scelte politiche previste dal presente contratto […] sono orientate dalla convinzione verso uno sviluppo economico omogeneo per il Paese».

Ma la banca pubblica per gli investimenti era già nell’intesa M5s-Lega, dato che secondo il Contratto, era necessario «prevedere una “Banca” per gli investimenti, lo sviluppo dell’economia e delle imprese italiane utilizzando le strutture e le risorse già esistenti».

9. Banche

«Una riforma del sistema bancario. Serve separare le banche di investimenti da banche commerciali»

La separazione indicata da Di Maio era già presente nel Contratto M5s-Lega, dove si leggeva che «a tutela del risparmio e del credito, bisogna andare verso un sistema in cui la banca di credito al pubblico e la banca d’investimento siano separate sia per quanto riguarda la loro tipologia di attività sia per quanto riguarda i livelli di sorveglianza».

10. Tutela dei beni comuni

«Serve prima di ogni altra cosa una legge contro le classi pollaio e valorizzare la funzione dei docenti. […] Bisogna approvare subito la legge sull’acqua pubblica. La nostra sanità va difesa dalle dinamiche di partito spezzando il legame tra politica regionale e sanità valorizzando il merito. […] Va avviata la revisione delle concessioni autostradali. La cittadinanza digitale va riconosciuta ad ogni cittadino italiano dalla nascita»

Di questi impegni, solo la revisione delle concessioni autostradali non era presente nel Contratto.

Qui si leggeva infatti che «è necessario investire sul servizio idrico integrato di natura pubblica» (Capitolo 2); che «è necessario un cambio di rotta, intervenendo sul fenomeno delle cosiddette “classi pollaio”» (Capitolo 22); che «è opportuno introdurre il principio della cittadinanza digitale dalla nascita, prevedendo l’accesso gratuito alla rete internet per ogni cittadino» (Capitolo 20); e che «saranno utili diverse azioni di tipo strutturale, partendo da un intervento incisivo sulla dirigenza sanitaria, ovvero sui gestori della sanità, che dovranno essere adeguatamente e preventivamente formati per garantire la sostenibilità e la qualità del sistema salute e scelti secondo la competenza e il merito, non sulla base di logiche politiche o partitiche» (Capitolo 21).

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11. Politiche di genere

«Politiche di genere in attuazione dei diritti costituzionali della persona, in conformità ai principi dell’Unione europea; superamento della disparità retributiva, conciliazione vita-lavoro»

L’undicesimo punto della lista è una novità rispetto all’accordo con il partito di Matteo Salvini, che non parlava di «politiche di genere» e del «superamento della disparità retributiva».

12. Tutela dei minori

«Revisione del sistema degli affidi e delle adozioni, lotta alla dispersione scolastica e al bullismo»

«È necessario riorganizzare e semplificare il sistema delle adozioni nazionali e internazionali», si leggeva nel Capitolo 11 del Contratto, così come «una scuola inclusiva è, inoltre, una scuola in grado di limitare la dispersione scolastica che in alcune regioni raggiunge percentuali non più accettabili» (Capitolo 22).

Una sezione dell’intesa con la Lega conteneva anche alcune righe sul «contrasto al bullismo».

13. Difesa e vendita di armi

«Porre fine alla vendita degli armamenti ai Paesi belligeranti, incentivando i processi di riconversione industriale e maggiore tutela e valorizzazione del personale della difesa, delle Forze dell’ordine e dei Vigili del fuoco»

Il Contratto anche su questo punto era chiaro: «Occorre bloccare la vendita di armi ai Paesi in conflitto, prevenire e contrastare il terrorismo internazionale anche di matrice islamista», ma senza un riferimento alla «riconversione industriale».

Altre promesse erano dedicate, tra le altre cose, a nuove assunzioni per le Forze dell’ordine e all’equiparazione degli stipendi dei Vigili del fuoco.

14. Investimenti

«Politiche espansive con una quota di investimenti in infrastrutture, in ambiente e in cultura da scomputare dai parametri di Maastricht»

Anche questo punto era già nel Contratto, secondo cui la crescita del Pil si ottiene con «investimenti ad alto moltiplicatore» e «lo scorporo degli investimenti pubblici produttivi dal deficit corrente in bilancio, come annunciato più volte dalla medesima Commissione» europea.

15. Giovani e futuro

«Innovazione digitale, sviluppo delle imprese e promozione delle eccellenze del Made in Italy, crowdfunding, semplificazione apertura nuove attività, fondo previdenziale integrativo pubblico»

L’«innovazione digitale» non era mai espressamente citata nel Contratto, ma l’aggettivo “digitale” accompagnava promesse in diversi ambiti, dal turismo alla sanità, passando per la scuola.

La promozione del Made in Italy era presente nel Capitolo 4, dedicato ad “Agricoltura e pesca”, mentre di «crowdfunding, semplificazione apertura nuove attività, fondo previdenziale integrativo pubblico» non c’era invece traccia nell’accordo con Salvini.

16. Università e ricerca

«Ricerca, università ed alta formazione artistica e musicale: riforma dei sistemi di reclutamento e dell’accesso universitario con ingenti investimenti per garantire pari opportunità di diritto allo studio, di sviluppo e formazione su tutto il territorio nazionale»

Anche questo impegno non è una novità. Nel Contratto si legge l’impegno a «riformare il sistema dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica»; ma anche riformare «il sistema di reclutamento per renderlo meritocratico, trasparente e corrispondente alle reali esigenze scientifico-didattiche degli atenei, garantendo il regolare turn-over dei docenti»; si riteneva poi necessario «ampliare gli strumenti e le risorse per il diritto allo studio».

17. Tutela del cittadino

«Tutela del cittadino: del consumatore, del lavoratore, dell’utente dei servizi; il potenziamento della sicurezza sul lavoro e delle infrastrutture e della protezione dalle calamità naturali, con particolare riguardo ad un testo unico per le post emergenze e per la ricostruzione del tessuto infrastrutturale, economico e sociale. Provvedimenti volti alla tutela dei cittadini italiani all’estero e riforma dell’Aire»

Un richiamo diretto e generale alla «tutela del cittadino» non è contenuto nel Contratto, anche ci sono alcuni riferimenti sparsi, come «è necessario inoltre implementare lo strumento della class-action, così da renderlo in grado di tutelare sia i cittadini privati che le imprese nei confronti delle frodi o degli abusi da parte di un medesimo soggetto economico».

La «riforma dell’Aire» non era nominata esplicitamente nell’accordo M5s-Lega, anche se si parlava di «riformare le procedure di voto per la circoscrizione estero». Oltre a questo, erano citati cambiamenti necessari in due organi di rappresentanza degli italiani all’estero: «occorre inoltre e degli organi di rappresentanza del consiglio generale degli italiani all’estero (Cgie e Comites) per renderli più efficaci, trasparenti e meno soggetti a potenziali distorsioni del voto».

«La tutela dei cittadini italiani all’estero» era invece presente: «Per quanto riguarda gli italiani residenti all’estero, è necessario valorizzare il loro patrimonio di esperienze e conoscenze per il sostegno del Made in Italy e la promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo», si leggeva nel Contratto M5s-Lega.

«Un testo unico per le post emergenze» non era nominato, ma per quanto riguarda la ricostruzione delle aree terremotate il Contratto dice: «Tra le necessità prepotentemente emerse negli ultimi mesi prioritaria è la semplificazione delle procedure».

18. Gioco d’azzardo e sistema sanitario

«Riorganizzazione dei servizi sanitari e socio-sanitari territoriali e riforma del percorso formativo medico: integrazione ospedale-territorio, l’adeguamento del FSN e l’attuazione del Fascicolo Sanitario Elettronico Nazionale. Contrasto al gioco d’azzardo»

Alla lotta contro il “Gioco d’azzardo” era dedicata una sezione del Capitolo 23 del Contratto, mentre nel capitolo sulla “Sanità” c’era scritto che «è necessario realizzare l’informatizzazione del SSN con particolare riferimento al Fascicolo Sanitario Elettronico, alle ricette digitali, alla dematerializzazione dei referti e cartelle cliniche e alle prenotazioni e pagamenti online, così da consentire una reale trasparenza e un efficace controllo in termini di verifica immediata e pubblica dei risultati gestionali».

Qui si leggeva anche che «è indispensabile l’implementazione di un coordinamento territoriale, così da orientare e indirizzare gli utenti nei servizi territoriali e ospedalieri disponibili, favorendo la scelta appropriata del luogo di cura».

Una «riforma del percorso formativo medico» non era invece espressamente citata, ma alcune promesse del Contrattoandavano nella direzione di dare più possibilità ai medici neolaureati.

19. Tutela degli animali

«Misure per garantire il rispetto degli animali. Contrasto alle violenze e al maltrattamento, tutela della biodiversità e lotta al bracconaggio»

Anche se con parole leggermente diverse, i concetti erano già tutti nel Contratto M5s-Lega. Una sua sezione infatti era dedicata ai “Reati ambientali e tutela degli animali”: «È necessario provvedere all’implementazione delle leggi attuali riguardanti i reati ambientali e quelli nei confronti degli animali, garantendo maggiore tutela rispetto a fatti gravi ancora non adeguatamente perseguiti e un maggiore contrasto al bracconaggio».

20. Agricoltura e difesa del suolo

«Sostegno ai piani di settore e alle filiere agricole e promozione di pratiche agronomiche e colturali sostenibili e a difesa del suolo»

La difesa del suolo era nell’intesa M5s-Lega. «A livello nazionale, regionale e locale è quindi determinante avviare una serie di interventi diffusi in chiave preventiva di manutenzione ordinaria e straordinaria del suolo», si leggeva nel Contratto.

Il Capitolo 3, su “Agricoltura e pesca”, conteneva un riferimento in parte riconducibile al punto indicato da Di Maio: «È imprescindibile integrare le misure di sostegno all’agricoltura, in specie quelle di sviluppo rurale, con interventi espressamente finalizzati a realizzare obiettivi di interesse generale, quali la tutela del paesaggio, la difesa degli assetti idrogeologici, la sicurezza alimentare».

In conclusione

Sui 20 punti indicati da Di Maio dopo le consultazioni con il presidente del Consiglio incaricato Conte, soltanto uno è una novità rispetto al Contratto di governo con la Lega di Salvini.

L’intesa di maggio 2018, infatti, non faceva mai riferimento alle politiche di genere e al «superamento della disparità retributiva» tra uomini e donne.

I restanti 19 obiettivi – con alcune eccezioni interne ai singoli punti (emergenza abitativa, revisione delle concessioni autostradali, ecc.) – erano tutti presenti nel Contratto.

Dal taglio dei parlamentari al contrasto del bracconaggio, passando per la tutela dei minori, Di Maio ha così rivendicato per la formazione del nuovo governo gli impegni del M5s già sottoscritti con la Lega.

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