Il 4 giugno 2019 Iveta Radicova, la coordinatrice europea del Corridoio Mediterraneo dell’Unione europea (ossia quello di cui dovrebbe fare parte la Tav Torino-Lione), ha detto che l’Ue è disposta a finanziare la nuova tratta ferroviaria al 55 per cento, rispetto al 50 per cento annunciato a novembre 2018 e al 40 per cento degli accordi originari.

A febbraio 2019, il gruppo di lavoro del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – coordinato da Marco Ponti – ha pubblicato un’analisi costi-benefici (Acb) che dà parere negativo all’opera.

Se l’annuncio dell’Ue diventasse realtà, come cambierebbero i risultati di questa analisi? Abbiamo verificato.

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