Lo scorso week-end si è tenuto a Brisbane, Australia, il summit dei Paesi del G20. Per l’occasione Pagella Politica ha coordinato il lavoro di altri otto siti di fact-checking sparsi per il mondo con l’intento di verificare in parallelo le dichiarazioni dei leader dei rispettivi Paesi. L’esperimento è parte di una crescente collaborazione tra siti di fact-checking, alla luce dell’espansione globale del metodo di verifica dei fatti come strumento giornalistico. Le organizzazioni al lavoro, rappresentative di otto membri del G20 (Argentina, Australia, Brasile, Italia, Sudafrica, Turchia, Ue e Usa), presentano metodi e obiettivi comuni. Vediamo come ha funzionato tale sinergia.


La maggioranza delle dichiarazioni verificate non sono risultate completamente false, anche se i leader non si sono astenuti dall’esagerare o manipolare la verità, spesso al fine dare un’immagine positiva dei propri Paesi. Data l’attuale situazione economica mondiale, non ci ha sorpreso scoprire che molte affermazioni vertevano sull’occupazione e la creazione di posti di lavoro. In questo approfondimento del blog vi proponiamo alcune dichiarazioni rintracciabili anche in questa Prezi in inglese e in questo articolo uscito sul Washington Post.



Ahmet Davutoglu, Primo Ministro turco, ha affermato che la Turchia ha creato 6 milioni di posti di lavoro a partire dalla crisi del 2008. In realtà sono circa 5 milioni. (si veda Il fact-checking completo di Dogruluk Payi a questo link).


Cristina Fernández de Kirchner, Presidente dell’Argentina, ha dichiarato su Twitter (non potendo andare in Australia per ragioni di salute) che era la prima volta che in un comunicato stampa finale del G20 si fosse parlato di ristrutturazione del debito sovrano. La dichiarazione è corretta (la verifica completa di Chequeado è disponibile a questo link).


Joe Hockey, ministro delle Finanze australiano, ha affermato, a margine del G20, che l’accordo siglato tra Cina e Stati Uniti sull’ambiente sarebbe stato difficile da implementare visto che sarebbe dovuto passare per la ratifica del Congresso. In realtà rileviamo che i poteri esecutivi del Presidente e quelli dell’agenzia dell’ambiente Epa sono sufficienti a tal fine, a prescindere dal fatto che il Congresso repubblicano possa o meno mettersi di traverso (si legga il fact-checking completo di ABC News Factcheck a questo link).


Barack Obama, Presidente Usa, ha affermato che negli scorsi anni gli Stati Uniti hanno dato nuova occupazione a un numero di persone maggiore di tutte le altre economie avanzate messe insieme. In realtà la somma è leggermente inferiore, e molti disoccupati stanno abbandonando del tutto il mercato del lavoro invece di trovare un impiego (si veda il fact-checking completo di PolitiFact a questo link). Obama ha sostenuto inoltre che negli Usa si sta vivendo la più lunga fase ininterrotta di creazione di posti di lavoro nel settore privato nella storia. L’analisi dei dati si ferma al 1939 ma la dichiarazione è tecnicamente corretta (il fact-checking del Washington Post è a questo link).


Matteo Renzi. La verifica delle parole del Presidente del Consiglio italiano ci spetta per nazionalità ed è orgogliosamente ad opera di Pagella Politica. La dichiarazione in oggetto riguarda la creazione di 153 mila posti di lavoro nel 2014, ripetuta come un mantra dal Presidente anche a Brisbane. Il nostro verdetto è “Nì” a causa della scelta del mese da cui Renzi fa partire il conteggio dei posti di lavoro. il Premier è stato più fortunato nel confrontare il numero di canguri con quella della popolazione australiana.


Dilma Rousseff, recentemente rieletta Presidente del Brasile, ha sostenuto che l’energia elettrica arriva al 99% della popolazione brasiliana. I dati confermano la sua affermazione (il fact-checking completo di O Globo è disponibile a questo link)


Herman Van Rompuy, Presidente (per qualche settimana ancora) del Consiglio Europeo, ha sentenziato che l’Ue è il più grande donatore di aiuti per lo sviluppo al mondo. Sul nostro sito europeo FactCheckEU abbiamo valutato questa dichiarazione con un “C’eri quasi” poichè le istituzioni Ue da sole sono il terzo donatore più generoso, ma cumulativamente gli Stati membri e l’Ue sono – di gran lunga – il principale donatore al mondo.


Il governo sudafricano, nel documento sull’occupazione presentato alla conferenza del G20, ha affermato che le giovani donne di colore tra i 15 e i 34 anni sono il 37,5% dei Neet (not in education, employment or training), rispetto al 31,5% degli uomini bianchi. Le proporzioni sono ben più squilibrate: 49,1% Vs 1,1%. (la verifica completa di Africa Check è consultabile a questo link).