Come ormai da tradizione, alla fine dell’anno è tempo di bilanci. Abbiamo così raccolto le cinque dichiarazioni e i cinque approfondimenti di Pagella Politica che hanno attirato di più l’attenzione delle nostre lettrici e dei nostri lettori in questo 2021.

La pandemia di Covid-19 ha monopolizzato la classifica, anche se non sono mancate un paio di sorprese.

Le dichiarazioni più cliccate

1. No, l’Italia non è l’unica nell’Ue con l’obbligo di green pass per ristoranti e altre attività

Dall’estate scorsa, buona parte della disinformazione politica in Italia ha riguardato l’introduzione del green pass. Il fact-checking più letto in assoluto è un “Pinocchio andante” preso a inizio settembre dal capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Francesco Lollobrigida.

Secondo Lollobrigida, in Europa soltanto il nostro Paese usava il green pass per regolare attività come mangiare nei ristoranti al chiuso o entrare nei musei. Non era vero: l’Italia è sempre stata tra i Paesi che hanno usato in maniera più estesa l’obbligo di green pass, ma non è stato l’unico.

2. I non vaccinati sono la maggioranza tra i ricoverati, ma non il «97 per cento»

Un altro tema su cui spesso si è fatta confusione è stato la maggiore presenza di persone non vaccinate tra i ricoverati di Covid-19 negli ospedali.

A fine agosto il deputato di Liberi e uguali Erasmo Palazzotto si era meritato un “Nì”, dicendo che 97 ricoverati su 100, in intensiva e non solo, non erano vaccinati. All’epoca i numeri corretti erano più bassi: oltre l’80 per cento dei ricoverati in intensiva non era vaccinato, percentuale che scendeva al 74 per cento circa per i ricoveri negli altri reparti.

In ogni caso, guardare a queste percentuali può risultare fuorviante: quello che conta è soprattutto l’incidenza, ossia il numero di ricoverati in rapporto a una determinata popolazione.

Secondo i dati più aggiornati dell’Istituto superiore di sanità (Iss), nei contagi registrati tra il 29 ottobre e il 28 novembre 2021, 16,5 persone ogni 100 mila non vaccinate sono finite in terapia intensiva – contro 0,8 persone ogni 100 mila persone che avevano completato il ciclo vaccinale entro i 150 giorni precedenti.

3. No, cinque ospedali lombardi non sono tra i «migliori 25 al mondo»

Al terzo posto delle dichiarazioni più cliccate dell’anno troviamo un “Pinocchio andante” ricevuto a inizio dicembre da Letizia Moratti, assessora al Welfare e vicepresidente della Regione Lombardia.

In un’intervista al Corriere della Sera,Moratti aveva esagerato nel celebrare le eccellenze lombarde in ambito sanitario, leggendo in maniera errata i dati di un rapporto internazionale. Curiosità: la stessa Moratti, rispondendo su Twitter al nostro fact-checking, aveva ammesso l’errore, dicendo di essersi «espressa male», forse per la stanchezza.

4. Falso: Angela Merkel non ha rifiutato il vaccino AstraZeneca

A marzo la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni si è invece meritata un “Pinocchio andante” per aver detto che la cancelliera tedesca Angela Merkel aveva rifiutato di vaccinarsi con Astrazeneca. Non era vero: in un’intervista Merkel aveva dichiarato che, anche volendo, al momento non avrebbe potuto vaccinarsi con Astrazeneca, perché le linee guida tedesche non lo consentivano agli over 65 (Merkel ha compiuto 67 anni a luglio).

Curiosità: ad aprile Merkel ha ricevuto come prima dose di vaccino proprio quello prodotto da Astrazeneca, dopo che la Germania ha cambiato le proprie raccomandazioni.

5. No, “genitore 1 e 2” non tornano sui documenti d’identità (non ci sono mai stati)

In quinta posizione tra le dichiarazioni più cliccate c’è un “Pinocchio andante” dato al leader della Lega Matteo Salvini a inizio anno. In questo caso il tema non è la pandemia di Covid-19, ma la storia ricorrente secondo cui chi è al governo cercherebbe periodicamente di «cancellare “padre” e “madre” dalla carta d’identità dei minori per sostituirli con genitore 1 e 2».

A gennaio questa notizia era tornata a circolare senza un fondamento solido, ma travisando una dichiarazione rilasciata dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.

Gli approfondimenti più cliccati

1. Da Israele al Regno Unito, arrivano i primi dati sul calo dell’efficacia dei vaccini

La pandemia, e in particolare i vaccini, sono stati tra gli approfondimenti di Pagella Politica più letti di quest’anno. Al primo posto troviamo un articolo del 23 agosto, dove per la prima volta abbiamo messo in fila le evidenze scientifiche all’epoca a disposizione che dimostravano come la protezione dei vaccini calasse nel tempo.

2. No, l’articolo 36 del regolamento Ue sul green pass non vieta la discriminazione dei non vaccinati

Al secondo posto tra gli approfondimenti più cliccati c’è una questione che durante l’anno molti politici hanno tirato in ballo per sostenere una teoria molto precisa: quella secondo cui un regolamento europeo avrebbe vietato la discriminazione dei non vaccinati, introdotta con l’obbligo di green pass per partecipare ad alcune attività.

Non è vero: la parte del regolamento in questione fa riferimento a una discriminazione di un altro tipo. Il green pass per andare al ristorante o al museo, insomma, non c’entra.

3. Davvero senza obbligo vaccinale lo Stato non risarcisce i danni dei vaccini?

Una questione più sfumata dal punto di vista legale riguarda gli indennizzi che lo Stato dovrebbe riconoscere alle persone che subiscono danni dal vaccino contro la Covid-19.

Secondo alcuni, il governo non ha ancora introdotto l’obbligo vaccinale, perché altrimenti dovrebbe indennizzare tutte le persone che hanno subito effetti avversi gravi. Senza obbligo, questo problema non si porrebbe per le casse dello Stato.

Leggi e sentenze della Corte costituzionale alla mano, questa lettura sembra essere sbagliata: i vaccini contro la Covid-19, essendo raccomandati a tutela della collettività e del singolo individuo, possono portare alla richiesta di indennizzi allo Stato, in caso di gravi effetti avversi, di fronte a un giudice.

4. Trump o Biden: chi ha voluto il ritiro dall’Afghanistan?

Tra gli eventi più significativi di quest’anno c’è stato il ritiro delle truppe statunitensi dall’Afghanistan e di quelle degli altri Paesi coinvolti nel conflitto.

Ad agosto, durante i concitati giorni del ritiro dalla capitale Kabul, molti politici italiani hanno criticato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, accusandolo di essere il responsabile del ritorno al potere dei talebani. In realtà, oltre a Biden, anche i suoi predecessori Donald Trump e Barack Obama hanno grandi responsabilità sul ritiro americano.

5. I dati da far leggere a chi dice che i vaccini non funzionano

Infine, uno degli articoli di Pagella Politica più cliccati dell’anno è un approfondimento di luglio scorso, dove abbiamo mostrato le stime pubblicate all’epoca da un paio di settimane dall’Iss, sulla protezione data dai vaccini contro la Covid-19 per evitare forme gravi della malattia e le morti.

Nei mesi successivi queste stime hanno mostrato che nel tempo la protezione dei vaccini cala, senza però scomparire, e torna salire grazie alle dosi booster.

Secondo i dati Iss più aggiornati, nei contagi registrati tra il 29 ottobre e il 28 novembre 2021, un non vaccinato ha avuto un rischio di morire di Covid-19 ben undici volte superiore rispetto a una persona che ha concluso il ciclo vaccinale da meno di 150 giorni.