Super green pass: le prime dosi crescono, ma soprattutto tra i più giovani

Ansa
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Dal 6 dicembre in Italia è entrato in vigore il cosiddetto “green pass rafforzato” (detto anche “super green pass”), che si ottiene solo con la vaccinazione contro la Covid-19 o la guarigione dalla malattia. Questo certificato è necessario per poter partecipare a una serie di attività, tra cui andare al ristorante o partecipare a spettacoli, eventi sportivi, feste e cerimonie pubbliche.

Il green pass “base”, che si ottiene anche con un tampone negativo, è diventato obbligatorio, tra le altre cose, per prendere i mezzi di trasporto pubblico e rimane necessario per accedere ai luoghi di lavoro, pubblici e privati.

A una settimana dall’entrata in vigore delle nuove restrizioni per i non vaccinati, come è cambiato l’andamento delle somministrazioni di vaccino? Numeri alla mano, c’è stata una crescita delle prime dosi, con aumenti diversi tra le fasce di età e tra le regioni.

Sono aumentate le prime dosi

Tra il 6 e il 12 dicembre, la prima settimana con il super green pass in vigore, sono state fatte 234 mila prime dosi di vaccino, mentre nella settimana precedente ne erano state fatte 224 mila e in quella ancora prima 169 mila. Ancora più indietro, tra l’8 e il 14 novembre erano state fatte 128 mila prime dosi e tra il 1° novembre e il 7 novembre 109 mila, il livello più basso degli ultimi mesi. Dunque nell’ultima settimana le prime dosi sono aumentate, sulla scia di quanto stava avvenendo da almeno tre settimane.

L’introduzione del super green pass è stata annunciata dal governo il 25 novembre ed è probabile che già in quella settimana le prime dosi stessero subendo un qualche effetto al rialzo. Da giorni i quotidiani avevano già anticipato l’arrivo di nuove restrizioni per i non vaccinati.

Se prendiamo come punto di riferimento la settimana ancora precedente (8-14 novembre), quando erano state fatte 128 mila dosi, possiamo stimare che in meno di un mese con il super green pass ci siano state circa 235 mila prime dosi in più.

Al 22 novembre oltre 6,3 milioni di persone in età vaccinabile non si erano ancora vaccinate: con il super green pass è dunque probabile che circa il 3,5 per cento di loro si sia convinto a vaccinarsi. Ma in quali fasce di età c’è stato l’aumento più significativo?

I più giovani si stanno vaccinando di più

Rispetto alla settimana del 15 novembre, le prime dosi sono aumentate soprattutto nella fascia di età tra i 12 e i 19 anni. In meno di un mese si è passati da 29 mila somministrazioni settimanali a 44 mila, poi 68 mila e infine 73 mila. Anche nella fascia di età tra i 20 e i 29 anni si è registrato un aumento delle somministrazioni, che sono passate da 18 mila a 22 mila, 28 mila e 30 mila, così come nella fascia tra i 20 e i 29 anni, dove le prime dosi sono cresciute da 23 mila a 29 mila, 35 mila e 38 mila.

Un effetto sembra esserci stato anche nelle altre fasce d’età. Nella fascia tra i 40 e i 49 anni si è passati da 20 mila prime dosi settimanali a 27 mila, 34 mila e 35 mila; nella fascia tra i 50 e i 59 anni da 17 mila a 23 mila, 29 mila e 30 mila. Un effetto più contenuto c’è stato pure tra gli over 60, la fascia più a rischio di ricovero e decesso in caso di infezione.

Ricapitolando: nelle ultime tre settimane con il super green pass ci sono state 95 mila prime dosi in più tra i 12-19 anni; 27 mila in più tra i 20-29 anni; 31 mila in più tra i 30-39 anni; 34 mila in più tra i 40-49 anni; 29 mila in più tra i 50-59 anni; 13 mila in più tra i 60-69 anni; quasi 6 mila in più tra i 70-69 anni; e circa 1.700 in più tra gli over 80.

Tra il 6 e il 12 dicembre si è vaccinato l’1,4 per cento della popolazione tra i 12-19 anni, seguito dallo 0,5 per cento della fascia 30-39 anni e dallo 0,4 per cento di quella tra i 20-29 anni.

Tutte le classi di età sopra i 50 anni sono comunque già al 90 per cento di persone vaccinate con almeno una dose: qui lo spazio per far salire i tassi di vaccinazione è piuttosto ristretto e anche l’obbligo di super green pass non sembra in grado di fare uno scatto in avanti più incisivo.

L’unica fascia su cui si può recuperare ancora in modo consistente è quella tra i 12 e i 19 anni, dove si è al 79 per cento di vaccinati con prima dose e in quella tra i 30 e i 49 anni, dove si è alll’85,4 per cento.

Le regioni vanno a velocità diverse

L’effetto del super green pass è stato diverso tra le regioni: in alcune si è sentito di più, in altre meno.

Nelle ultime tre settimane la provincia autonoma di Trento, dove tra il 4 e l’8 dicembre si è tenuta una vera e propria maratona vaccinale, ha vaccinato lo 0,8 per cento della popolazione in più rispetto a quanto avrebbe fatto tenendo il ritmo di quattro settimane fa. Un risultato simile è stato raggiunto anche dalla Liguria.

Seguono le Marche, il Friuli-Venezia Giulia, il Veneto e la Calabria, con lo 0,6 per cento, poi il Piemonte, il Lazio e l’Abruzzo con lo 0,5 per cento, e la Sicilia e la provincia autonoma di Bolzano con lo 0,4 per cento. Scendendo ancora, con lo 0,3 per cento ci sono la Toscana, l’Umbria, l’Emilia-Romagna, la Sardegna, la Puglia, la Basilicata e la Campania. Infine con lo 0,2 per cento ci sono il Molise, la Lombardia e la Valle d’Aosta.

In conclusione

Il 6 dicembre è entrato in vigore il cosiddetto “super green pass”, che, numeri alla mano, ha fatto molto probabilmente aumentare la somministrazione di prime dosi.

Grazie anche all’effetto annuncio, nelle ultime tre settimane sono state vaccinate 250 mila persone in più di quante ne sarebbero state presumibilmente vaccinate senza. L’effetto maggiore lo si è avuto nella fascia tra i 12 e i 19 anni.

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