Alla conferenza stampa dello scorso 21 gennaio, Renzi annuncia l’incontro con Tim Cook, amministratore delegato della Apple, in riferimento all’intenzione dell’azienda di aprire una realtà di innovazione nel capoluogo partenopeo. A onor del vero, nel video si sente Renzi parlare di circa 600 “persone” e non “posti di lavoro”, come riportato nel titolo della conferenza.







La stessa sera qualcosa scatta nella mente del Premier che, intervistato a Porta a Porta, allarga gli orizzonti e ci fa sognare 600 nuovi posti di lavoro – in una azienda-mito come Apple – per di più localizzati strategicamente a rivitalizzare il Sud Italia (al minuto min. 15:00 circa del video).



Nel frattempo, la società di Cupertino rilascia un comunicato stampa in cui parla dell’apertura del nuovo iOS App Development Center, il primo in Europa, per la formazione di sviluppatori di app. Il comunicato sottolinea come oltre 75 mila posti di lavoro in Italia siano riconducibili all’App Store (in pratica sviluppatori registrati su iOs) ma non menziona il numero di persone che verrebbero impiegate grazie al progetto. Accortosi del gran trambusto sui social, in una dichiarazione rilasciata a Bloomberg Business, Apple specifica che il numero riportato da Renzi è corretto ma che si tratta di studenti – che potranno essere formati all’interno del centro – e non di impiegati. Si legge infatti in fondo all’articolo:



[Company clarifies that the center will train, not employ, 600 students in 1Y]



Si tratta quindi di un malinteso, amplificato dall’eco di Twitter e di altri social media, che è valso non poche critiche a Renzi. Nonostante questo – e gli sbuffi sul recente accordo tra Apple e fisco per il pagamento delle tasse non versate negli ultimi anni – una parte della stampa sembra disposta a concedere a Renzi il fatto che l’apertura del centro a Napoli rappresenti comunque una notizia positiva, anche se forse è ancora troppo poco per parlare di svolta digitale.