Le notizie false più diffuse in Europa sostengono che i vaccini non funzionano o, peggio, fanno male e uccidono migliaia di persone ogni settimana. A fronte di questa situazione – sostiene sempre la narrazione complottista contraria ai vaccini – si tengono colossali proteste di piazza che però vengono tenute nascoste dai media mainstream. Nonostante il complotto dei mass media, dei governi, delle industrie farmaceutiche e di altri attori coinvolti in questa cospirazione, i movimenti no vax starebbero comunque iniziando ad ottenere numerose e importanti vittorie.

Venerdì 15 ottobre è stato pubblicato il quarto brief sulla disinformazione del network di organizzazioni di fact-checking promosso dall’European digital media observatory (Edmo) e l’elemento più interessante qui evidenziato è proprio quello delle vittorie – inesistenti – dei movimenti contrari ai vaccini e al green pass.

Vittorie che non lo erano

Partiamo da casa nostra: il 27 settembre era stata annunciata sui social e sui canali Telegram un’imponente protesta dei camionisti (che avrebbero dovuto partecipare a decine di migliaia) per bloccare tutta Italia contro il green pass. Quella protesta fu un flop totale, pochissime adesioni e nessun disservizio, come hanno raccontato anche i nostri colleghi di Facta. Eppure subito dopo il fallimento della protesta nel mondo reale, nel mondo virtuale dei social network hanno iniziato ad essere diffuse foto e video che mostravano una protesta enorme, con centinaia di camion a bloccare il traffico. Ancora i nostri colleghi di Facta hanno verificato come si trattasse sempre di foto relative a fatti precedenti, ad eventi del tutto scollegati e addirittura a ingorghi stradali avvenuti all’estero.

Ma questi contenuti falsi – e altri analoghi – hanno varcato i confini nazionali, arrivando in Paesi come Germania, Paesi Bassi, Austria, Belgio e Croazia, dove i no vax locali hanno festeggiato per gli importanti successi ottenuti dai loro omologhi italiani.

In maniera simile, in Spagna e Croazia si è diffusa la notizia – falsa, come anche tutte le prossime che vedremo – secondo cui grandi manifestazioni in Romania avrebbero costretto il governo a chiudere tutti i centri vaccinali: alcuni centri, una minoranza del totale, sono stati chiusi, non per via delle manifestazioni ma per via della scarsa domanda di vaccini nel Paese. Un aspetto, questo, che sta avendo delle conseguenze drammatiche, come abbiamo raccontato in un nostro approfondimento.

In Polonia e Finlandia è circolata la notizia secondo cui il presidente croato Zoran Milanović avrebbe ordinato di terminare la campagna vaccinale. In Lituania sono girate le notizie secondo cui i Paesi Bassi avrebbero revocato tutte le misure collegate alla pandemia e in Italia, dopo le grandi proteste dei cittadini, sarebbe stato revocato il green pass. In Italia, Francia, Romania e in molti altri Paesi Ue è stata diffusa la notizia secondo cui la Norvegia avrebbe riqualificato la Covid-19 come un’influenza. In Grecia è circolata la notizia secondo cui la Danimarca avrebbe revocato le vaccinazioni obbligatorie dopo aver perso una causa intentata da diversi avvocati danesi. In Francia e Spagna, ancora, si è diffusa la notizia secondo cui l’Unione europea avrebbe approvato dei farmaci contro la Covid-19 (tra cui anche l’ivermectina) che andranno a sostituire le vaccinazioni, che saranno quindi interrotte a ottobre 2021.

In conclusione

In tutta Europa circolano storie inventate su eventi e fatti – mai accaduti o ingigantiti fino a renderli comunque del tutto falsi – che premierebbero la tenacia dei no vax nel non volersi far iniettare il vaccino contro la Covid-19. Da intere nazioni che interrompono i vaccini, ad altre che chiudono i centri vaccinali dopo le proteste, da Stati che derubricano il nuovo coronavirus a una semplice influenza a quelli che – sempre sotto la pressione delle manifestazioni dei no vax – ritirano l’obbligo del green pass.

Questo ultimo sviluppo della disinformazione a livello europeo sulla Covid-19 è stato evidenziato dal quarto brief sulla disinformazione pubblicato da Edmo, a cui hanno contribuito dodici organizzazioni di fact-checking, che coprono col loro lavoro la grande maggioranza degli Stati membri dell’Ue.